ROMA – Salario in natura sfonda: baby sitter, borse di studio, maggiordomo aziendale… Non tutte le imprese mettono a disposizione dei suoi dipendenti il prezioso servizio di un maggiordomo aziendale incaricato di spicciare le faccende domestiche di chi è impegnato in ufficio, dalla spesa alle file alla Posta.
Però il catalogo dei benefit aziendali continua ad allungarsi, ed è una novità che piace sia ai datori di lavoro che ai lavoratori: dal baby-sitting gratuito ai buoni spesa, dall’asilo per i figli ai corsi di lingua e alle borse di studio, alla retta scolastica e la palestra, per non parlare dei pacchetti previdenziali e assicurativi, il welfare aziendale comincia a far presa sul mondo del lavoro e delle relazioni contrattuali.
Una volta si sarebbe detto salario in natura, oggi è una preziosa alternativa agli aumenti contrattuali e spesso è un utile sostituto di un carente welfare pubblico. Soprattutto mette d’accordo aziende e lavoratori, specie dopo le ultime misure che nella legge di bilancio hanno promosso il ricorso a questi strumenti di miglioramento salariale grazie a generose defiscalizzazioni.
L’89% delle aziende e il 62% dei dipendenti ne dà un giudizio positivo ed entrambi (74% e 55%) credono nelle sue magnifiche sorti e progressive. Nelle grandi aziende (sopra i 250 dipendenti) la percentuale sale al 93%. Le aziende ci credono di più ma tra i lavoratori, superati pregiudizi e diffidenze, cresce la consapevolezza dei vantaggi che ne derivano per tutelare il potere d’acquisto dei salari. E’ il dato che emerge dall’ultima ricerca Doxa – Edenred 2016 sullo stato del welfare aziendale in Italia, che non si incrina nonostante esistano ancora diverse valutazioni sugli obiettivi. (Walter Passerini, La Stampa)
L’incentivo per le imprese a investire in soluzioni di welfare è garantito dal favorevole trattamento fiscale: le risorse destinate ai dipendenti sotto forma di pacchetti-welfare sono totalmente detassati sino a 2.000-2.500 euro per lavoratore. Il sistema si implementa in modo semplice: l’azienda completa il salario dei dipendenti con servizi di natura sociale usufruibili tramite il ‘buono welfare’.
Il ”ticket Welfare potrebbe avere un impatto potenziale dirompente sugli aspetti chiave dell’economia italiana”, sostiene spiega Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia: 300 mila nuove partite Iva e posti di lavoro qualificati su base annua, pari a circa 1 punto percentuale di PIL aggiuntivo, sono le stime di Edenred basate sulle esperienze condotte in Francia e nel Regno Unito; un potenziale di oltre 650 mila donne potrà beneficiare di nuovi strumenti per il rilancio dell’occupazione femminile e il reinserimento nel mondo del lavoro.