“Salento libero” e distaccato dalla Puglia: è questo il sogno di centinaia di migliaia di persone, da Lecce a Brindisi e Taranto. Una voglia di secessione che accomuna il “tacco d’Italia” ai leghisti padani, tanto che Radio Padania ha installato alcuni ripetitori proprio ad Alessano, nel Leccese.
Come ha spiegato Vincenzo Del Giudice sul Sole 24 Ore, il separatismo salentino “ai lumbard piace moltissimo”. Ma a Lecce e dintorni giurano che loro non si fanno influenzare dal partito guidato da Bossi. Dice Paolo Pagliaro, ideologo del movimento Salento Regione: “No, a noi non interessa nulla della Lega nord. È che siamo convinti dell’autodeterminazione dei popoli…”.
Infatti è proprio lui uno dei principali promotori del referendum che chiede l’autonomia dalla Puglia: come ricorda Del Giudice, “nell’agosto scorso, ha istituito il movimento Salento Regione presso il notaio brindisino Roberto Braccio. Da allora, 64 comuni su 146 nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto («ma altri stanno aderendo», afferma sicuro) hanno votato il via libera alla richiesta di referendum”.
Ma c’è un problema, spiega il giornalista del Sole, “di natura legislativa, perché se l’articolo 132 della Costituzione prevede che per un referendum di questo tipo sia necessaria l’adesione di un terzo dei comuni interessati, la legge del 1970 istitutiva delle regioni prevede che siano tutti i comuni a sottoscrivere la domanda di referendum per la costituzione di una nuova regione”.