Consulenze, bonus, immobili: le ricchezze dei Ligresti

MILANO – “Scambio di terreni e acquisto di cosa futura”: sarebbero questi i due modi in cui, secondo quanto scrive Vittoria Puledda su Repubblica, la famiglia Ligresti avrebbero “trasferito ricchezza dalle società operative a quelle a monte”, cioè dalle assicurazioni Fonsai e Milano a Imco-Sinergia.

Puledda cita poi i tre contratti, “per complessivi 1,2 milioni più Iva” alla Gilli srl (il marchio creato da Giulia Ligresti), “per assicurare dal furto le borse (vuote) della stilista Giulia Ligresti”. Il vantaggio per Fonsai, scrive Repubblica, sarebbe stata la polizza assicurativa e la campagna pubblicitaria con il logo Fondiaria-Sai.

La stessa Giulia Ligresti, scrive Puledda, “è stata anche omaggiata, una tantum, con un bonus da un milione per ‘l’attività di cura delle relazioni esterne e di promozione dell’immagine del gruppo’”. Questi contratti, però, “non sono passati al vaglio delle procedure perché di importi inferiori alle soglie previste”.

L’ingegnere Salvatore Ligresti, scrive Repubblica, padre di Giulia, “per le tante attività di consulenza immobiliare ha intascato 40 milioni in otto anni ed ha ancora un contratto in essere, da 250 mila euro l’anno fino al 2014, per ‘un’assistenza e consulenza di carattere generale'”.

Le somme più grosse, scrive Repubblica, sono “legate agli immobili.  Prendiamo via Fiorentini, a Roma. Milano assicurazioni vende il terreno edificabile ad una società controllata indirettamente da Starlife (famiglia Ligresti) e contemporaneamente con un acquisto di cosa futura compra immobili per 96,2 milioni (stima di Scenari immobiliari, advisor molto presente nelle perizie del gruppo). Correva l’anno 2003 ma da allora slittano i tempi di consegna, non vengono riscosse le penali pur previste dal contratto ma i costi lievitano, tanto che al 31 dicembre 2011 la Milano aveva versato complessivamente 103,5 milioni, senza contare la richiesta di altri 35 milioni dal costruttore, che tuttavia la compagnia ha ritenuto ‘totalmente infondata’. Le opere non sono state ancora completate ma nel frattempo l’assicurazione ha chiesto una nuova perizia a Patrigest: il valore del complesso, una volta terminato, è stato abbassato a 81,9 milioni. La denuncia di Amber prende in considerazione sette operazioni immobiliari – sempre con lo stesso schema – ma questa di via Fiorentini ha una particolarità: racchiude anche un altro filone di “allegra finanza” dei Ligresti, legato alla gestione alberghiera. La base per valutare il sito di via Fiorentini, infatti, era stata la disponibilità di Atahotel (all´epoca ancora Starlife) di corrispondere sugli edifici realizzandi un canone annuo del 5,5%: uno schema che verrà poi reiterato qualche anno dopo, con la vendita di Atahotel. Ovviamente, al gruppo Fonsai”.

 

 

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Maria Elena Perrero