ROMA, 24 SET – ''Stiamo riconquistando le nostre posizioni in Libia. Proprio da ieri con l'arrivo dei primi responsabili dall'Italia, sono di nuovo operativi i nostri uffici di Tripoli, finora 'presidiati' solo dai dipendenti locali''.
Lo annuncia a Repubblica l'amministratore delegato di Eni che aggiunge: ''Rimane l'obiettivo di riattivare le forniture verso l'Italia entro ottobre. Eni e' stata fortunata: in Egitto non abbiamo perso un solo barile, in Libia stiamo tornando, l'Algeria mi sembra stabile''. Altro obiettivo, assicura Scaroni, e' ''riattivare il gasdotto Greenstream entro l'autunno''. ''I leader libici – spiega l'ad di Eni – sono grati ai francesi per l'intervento tempestivo, vedremo se gli varra' un trattamento privilegiato'' ma, tranquillizza, ''l'atteggiamento verso Eni non e' cambiato. A livello Paese la differenza la sperimentiamo sul costo del debito, l'accoglienza e la considerazione non e' cambiata''.
''Voglio essere chiaro: non conosco ne' Tarantini, ne' Lavitola – afferma invece Scaroni sull'inchiesta escort di Bari nelle cui intercettazioni sono apparse Eni e Finmeccanica -. Le nostre gare non possono essere manipolate ed e' in corso una indagine interna ma ad oggi non e' emerso nulla''. Infine, l'ad di Eni parla del gasdotto Southstream che dalla Russia passa per il Mar Nero e i Balcani. ''Con l'ingresso di francesi e tedeschi – osserva – ha piu' probabilita' di successo. L'Europa non puo' rinunciare al gas russo''.
