ROMA – L’ultima settimana di settembre la Cgil e la Uil sciopereranno per una giornata contro la spending review. Lo hanno annunciato il segretario generale della Fp-Cgil, Rossana Dettori, e quello della Uil-Fpl, Giovanni Torluccio, dopo l’incontro al Dipartimento della P.A. al quale non si è però presentato il ministro Filippo Patroni Griffi.
Sottolineando di essere ”già poco fiduciosi prima dell’incontro”, Rossana Dettori ha aggiunto che l’assenza del ministro è stata vissuta ”come una provocazione che rafforza le motivazioni dello sciopero”, che era stato preannunciato la scorsa settimana dal segretario generale Susanna Camusso. ”Adesso – ha proseguito Dettori – abbiamo avviato le procedure e il primo agosto saremo in grado di comunicare la data precisa dell’agitazione, che sarà per un’intera giornata nell’ultima settimana di settembre”.
Lo sciopero ”riguarderà tutto il pubblico impiego e puntiamo a coinvolgere anche i lavoratori dei settori privati che garantiscono i servizi pubblici, come la sanità e la scuola private”. Inoltre, ha concluso Dettori, ”inviteremo i cittadini a essere con noi, perché la manovra farà aumentare quanto i cittadini mettono di tasca propria per i servizi, come il ticket e il contributo per la mensa scolastica”. ”La manovra del governo”, ha spiegato Torluccio, ”è inaccettabile nella metodologia e nei contenuti”, da qui lo sciopero che verrà accompagnato da una ”manifestazione nazionale probabilmente a Roma”.
Intanto salta l’obbligo per Regioni, province e comuni di sopprimere o accorpare i propri enti ed agenzie, a patto che realizzino comunque un risparmio del 20% per la loro gestione. Lo prevede uno degli emendamenti al decreto sulla spending review, presentati dai relatori, Giaretta (Pd) e Pichetto Fratin (Pdl) in Commissione Bilancio del Senato.