ROMA – L’effetto Cortina si fa sentire eccome: commercianti e esercenti a rischio infrazione si sono precipitati a fare scorte di scontrini fiscali, blocchetti di ricevute, bolle di trasporto, registri vari. Un vero e proprio boom della documentazione contabile, le cui vendite nel primo trimestre hanno fatto registrare un imprevisto +14%. Un indicatore che vale più di mille tabelle sulla pressione esercitata nei confronti dei furbetti del fisco, tra blitz improvvisi della Finanza, segnalazioni anonime, paura delle sanzioni. Un record, quello dell’industria dei “prodotti fiscali”, ottenuto i una situazione di congiuntura economica, assolutamente in controtendenza rispetto alla contrazione dell’1,2% del Pil registrato nel 2011.
Le più spaventate dalla minaccia di essere sorpresi in fragrante omissione di scontrino sembrano le estetiste. Preoccupati anche gli ambulanti (+32% di ricevute) e gli albergatori (stesso aumento). Nei primi tre mesi dell’ano la richiesta di questa categoria per blocchetti di ricevute e ad altro materiale analogo da ufficio è salita del 58%. Tutto il mercato di questi prodotti fiscali cresce a cifra doppia. Del resto tutti i media stanno mettendo in risalto il livello dell’evasione raggiunto nelle grandi città, con le percentuali sulle violazioni che ufficializzano la percezione di un malcostume talmente radicato da sembrare perfino ovvio. A Firenze un commerciante su 5 non emette scontrini, a Lecce uno su due, a Milano uno su tre, a Bari 38 negozi su 90 multati e 14 chiusi per un mese.
Inoltre, sui commercianti non in regola, pende l’ulteriore pressing dei cittadini che, non in forma anonima, denunciano le irregolarità: l’Agenzia delle Entrate ne terrà conto. Oggi uno scontrino mancato vale 516 euro di multa, se si ripete quattro volte in 5 anni si chiude bottega. E comunque attenzione ai segnalatori anonimi, le cui denunce per ora non vengono prese in considerazione. Sono più di 80 mila gli “informatori” che affollano il sito internet www.tassa.li. Nulla vieta loro di uscire dall’anonimato.
