Scoperto su Seat Pagine Gialle, la Consob multa Mediobanca, Equita Sim e Agricole Chevereux

Mediobanca

La Consob ha multato Mediobanca, Agricole Cheuvreux e Equita Sim  per aver violato il divieto di vendite allo scoperto in relazione ad aumento capitale di Seat Pagine Gialle, avvenuto nella primavera del 2009.  Le tre banche dovranno pagare un importo complessivo di 475.000 euro.

A Mediobanca è stata inflitta una multa di 175 mila euro, a Credit Agricole Cheuvreux Italia Sim  di 170 mila euro mentre Equita Sim dovrà pagare 130 mila euro. I tre intermediari sono stati ritenuti colpevoli dalla Consob di aver violato il divieto di vendita allo scoperto (cioé non assistita dalla disponibilità e dalla proprietà dei titoli dal momento dell’ordine di vendita fino alla data di regolamento dell’operazione) introdotto nel febbraio 2009 sulle società sottoposte ad aumento di capitale.

La violazione riguarda l’aumento di capitale Seat, realizzato nella primavera del 2009, e che fu accompagnato da vertiginosi rialzi del titolo seguiti da altrettanto violente cadute. In particolare a Mediobanca la Consob ha contestato di aver affettuato, tra il 15 e il 16 aprile 2009, ”per conto di tre clienti professionali operazioni di vendita di azioni Seat-Pagine Gialle Spa per un totale di 21.150.000 azioni, pari a circa il 52% del capitale ordinario dell’emittente, attraverso l’esecuzione di 245 distinte proposte di negoziazione, senza verificare l’effettiva disponibilità e proprietà dei titoli da parte degli ordinanti al momento dell’immissione degli ordini di vendita e fino alla data di regolamento delle operazioni”.

Ad Equita Sim sono state imputate, tra il 14 ed il 15 aprile 2009 e sempre per conto di tre operatori professionali, operazioni di vendita su azioni Seat ”per un totale di 8.874.950 azioni, pari a circa il 22% del capitale ordinario dell’emittente, attraverso l’esecuzione di 162 distinte proposte di negoziazione”. Per quanto riguarda il Credit Agricole le operazioni effettuate, sempre per conto di tre grossi clienti, hanno interessato ”un totale di 9.372.840 azioni, pari a circa il 23% del capitale ordinario dell’emittente, attraverso l’esecuzione di 307 distinte proposte di negoziazione”.

Le operazioni eseguite da Mediobanca, secondo la Consob, hanno consentito ai clienti di conseguire un profitto di circa 1,58 milioni, quelle del Credit Agricole un profitto di 565 mila euro e quelle di Equita un profitto stimato in 1,005 milioni. Secondo la Consob in tutti e tre i casi ”le circostanze del caso concreto” erano ”sintomatiche dell’elevata probabilità, se non della possibile certezza, che si trattasse di ‘vendite allo scoperto”. Fatto che avrebbe dovuto indurre Mediobanca, Credit Agricole ed Equita Sim ”ad un diverso e ben più elevato grado di diligenza rispetto a quello riscontrato sulla base delle risultanze in atti” nel verificare la disponibilità dei titoli da parte degli ordinanti. Per Mediobanca e Credit Agricole si tratta di condotte recidive, visto che, ricorda la Consob, entrambe sono state già sottoposte ”a provvedimenti sanzionatori” per fatti analoghi.

In tutti e tre i casi, sottolinea la Consob’, è stata violata una restrizione introdotta ”come strumento di salvaguardia dei mercati finanziari e di tutela degli interessi degli investitori” in uno dei momenti più difficili della storia della borsa. Oltre che a sanzionare (anche se l’entità delle multe è minima rispetto al mare di utili macinati da gruppi come Mediobanca e l’Agricole), la Consob punta anche a prevenire. Entro fine anno dovrebbe entrare in funzione l’antidoto individuato per evitare, in caso di aumenti diluitivi (cioe’ quelli in cui viene emesso un quantitativo di azioni di gran lunga superiore a quelli esistenti), di ‘impazzire’. Finestre giornaliere di consegna di nuove azioni dovrebbero evitare il ripetersi delle violente oscillazioni che hanno coinvolto titoli come Pirelli Re, Ti Media e Tiscali, Italease in occasione dei rispettivi aumenti.

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Emiliano Condò