Lavorare 4 giorni a settimana invece di 5 guadagnando lo stesso salario incrementando però un’ora in più di lavoro al giorno, passando così da 8 ore giornaliere a 9. E’ la proposta che Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana che conta 74mila lavoratori in tutta Italia e 96mila, ha fatto ai sindacati.
Proposta che, è bene ricordarlo, prevede lo stesso stipendio mensile e che rientra in un accordo ben più amplio che prevede anche diversi capitoli tra cui lo smart working.
La scelta del giorno “libero”, allo stato attuale della trattativa, potrebbe essere volontaria e ci sarebbe la possibilità di variare le giornate lavorate nel corso della settimana, dal lunedì al venerdì, d’intesa con il proprio responsabile.
L’autorizzazione potrà essere concessa solo compatibilmente con le esigenze tecniche organizzative e produttive aziendali. Le richieste avanzate riceveranno una risposta entro la fine del terzo mese successivo alla presentazione della domanda.
Il negoziato, in questo caso, rimanda direttamente al contratto collettivo nazionale dei bancari Abi il cui orario deve essere di 37,5 ore settimanali. E se venisse allargato anche ad altre categorie magari in via sperimentale?
Nel caso dei bancari, l’orario settimanale può passare a 36 ore nei casi di articolazione su 4 giorni (quindi 4 giorni per 9 ore) o su 6 giorni (quindi 6 giorni per 6 ore). Ma anche nei casi di articolazione dal lunedì pomeriggio al sabato mattina ed anche in casi rari, la domenica.
In questo caso la trattativa del gruppo Intesa Sanpaolo si muove nei confini del contratto collettivo nazionale di lavoro Abi. I lavoratori passerebbero da 37,5 a 36 ore alla settimana.
I sindacati hanno però fatto sapere che la proposta non riguarda tutti ma solo per chi lavora negli uffici. Su questo è quindi partita una negoziazione.