La domande è semplice: il Green Pass sarà obbligatorio anche per i lavoratori in smart working? La risposta non è altrettanto semplice. Almeno per ora. Il rischio c’è. Il rischio che chi lavori in smart working riesca in un modo o nell’altro ad aggirare l’obbligatorietà del certificato verde per i lavoratori.
Green Pass e smart working
Fonti del Governo in queste ore hanno fatto sapere, come si dice in questi casi, “che l’assenza del Green Pass non darà in automatico il diritto al lavoro da remoto”. Ma questa è comunque una risposta secondaria. Ma comunque una piccola risposta. Chi non avrà il Green Pass quindi non andrà in automatico in smart working. Ma tutti quelli che già sono in smart working? Come saranno controllati? E soprattutto: saranno controllati? Difficile rispondere al momento. Resta da capire come il Governo agirà su questo fronte.
Quando finirà lo smart working?
Intanto il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha fatto sapere che nei prossimi giorni, insieme al ministero della Salute, ci sarà la predisposizione “di linee guida per accompagnare nel settore pubblico il passaggio dei controlli e della presenza”. D’altronde lo stesso Brunetta aveva annunciato di voler porre fine allo smart working così come organizzato durante la pandemia, consentendone una quota massima del 15% nel pubblico impiego. Di fatto, ha anticipato Brunetta “Entro il 15 ottobre il pubblico impiego tornerà alla presenza come modalità ordinaria di lavoro, ma nel frattempo si stanno finalmente definendo le regole del lavoro agile nei nuovi contratti”.