Il fondo Aabar compra il 4,99% di Unicredit e diventa il maggior azionista della banca guidata da Alessandro Profumo, scavalcando le fondazioni e la Banca Centrale libica. Con un blitz, realizzato a metà giugno, la società di Abu Dhabi ha rastrellato in borsa, attraverso Deutsche Bank e Morgan Stanley, una quota che, ai prezzi attuali, vale 1,8 miliardi di euro.
Lo sbarco in forze nel fondo arabo, che è l’altro primo socio della casa automobilista Daimler con una quota del 9%, è stato salutato con favore a Piazza Cordusio. ”Unicredit prende atto con soddisfazione dell’investimento realizzato da Aabar, che rafforza la base di azionisti stabili del gruppo. E’ un segno di fiducia nei confronti della banca e della sua strategia da parte di un rilevante investitore istituzionale internazionale”, ha affermato il presidente Dieter Rampl.
E in linea con quello di Rampl sono le reazioni che si raccolgono negli ambienti delle fondazioni, da Torino a Verona. L’ingresso di Aabar segna una svolta negli equilibri dell’azionariato. Se si esclude Mediobanca, che ha in mano una quota poco superiore al 5% ma tutta al servizio dei cashes, fino a ieri i maggiori soci erano la Central Bank of Lybia (4,98%) e Fondazione Cariverona (4,84%), che, da quanto emerso dagli aggiornamenti alla Consob, sono ora tallonate dal colosso del risparmio gestito BlackRock, salito al 4%, davanti a Fondazione Crt (3,31%).
Il fondo che fa capo al governo di Abu Dhabi investe in un’ottica di lungo periodo e potrà con diritto chiedere di aver un peso anche nella governance di Piazza Cordusio con almeno un proprio rappresentante in Cda. L’arrivo del nuovo soggetto, che non risulta avere collegamenti con la presenza dei libici, nasce da un relazione costruita nel tempo con Unicredit. Aabar aveva rilevato dalla banca a fine 2008 il 3,3% di Atlantia per 248 milioni, ed era intervenuta poi direttamente in Unicredit durante la ricapitalizzazione tramite i cashes, sottoscrivendo gli strumenti convertibili per oltre 50 milioni di euro.
”Il settore finanziario è qualcosa a cui siamo interessati”, ha spiegato l’amministratore delegato di Aabar Mohamed Badawy Al-Husseiny. In Borsa infine, la reazione è stata positiva, alla luce della maggiore contendibilità del titolo, ma le azioni della banca milanese hanno poi perso terreno col peggioramento del listino, concludendo peraltro con perdite limitate allo 0,31% a 1,9 euro.