
Sondaggio: per 60% italiani Dpcm non basta. Per 6 su 10 aiuti insufficienti: lavoratori in nero... (Foto Ansa)
Dpcm insufficiente per il 60% degli italiani e aiuti economici che non bastano sempre per il 60% degli italiani. Tanti in piazza, ma se lavori in nero che sussidio chiedi?
Un sondaggio Ghisleri e un sondaggio Ipsos mostrano gli umori degli italiani sul Dpcm, gli aiuti economici e un eventuale nuovo lockdown, auspicato addirittura da un italiano su due.
Alessandra Ghisleri di Euromedia Research su La Stampa rileva infatti che in molti (il 50%) si rendono conto che la strada verso un nuovo confinamento è breve e il 49% auspica addirittura un nuovo lockdown: c’è chi pensa che possa durare due o tre settimane (il 29%) e chi crede che arriverà a due mesi (il 20,1%).
I sostenitori di un nuovo lockdown ovviamente sono i lavoratori con stipendio garantito e gli studenti. Sono invece critici gli imprenditori, gli autonomi e le partite Iva.Â
L’economia nera e i sussidi irricevibili
Per il 60% degli italiani le misure economiche e gli aiuti sono insufficienti. Ma insufficienti in che senso, pochi soldi oppure proprio zero soldi? Come abbiamo visto i sussidi arrivano in base al mancato fatturato, quindi fanno fede le ricevute.
Ma per l’economia nera? In Italia si protesta e si scende in piazza di più rispetto agli altri paesi. Perché? Non è che ci sono più disoccupati, è che più lavoratori a nero uguale meno lavoratori che possono chiedere sussidi allo Stato. Quindi chi viene pagato in nero oppure non fa ricevute (alcuni tra autonomi e partite Iva…) che sussidi chiede? Nessuno. Ecco perché dai sondaggi emerge che gli scontenti degli aiuti sono proprio loro, autonomi e partite Iva, per le ragioni di cui sopra…
Sondaggio Ipsos, tranquilli col nuovo locdown?
Per un 30% degli italiani contattati dalla ricerca Acri-Ipsos la “situazione economica personale/familiare non consente di affrontare un nuovo lockdown”. Si tratta, spiega il presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, di una percentuale rilevante della popolazione “come si vede in questi giorni” a fronte di un 61% che si dice invece tranquillo per un nuovo blocco delle attività .
Secondo la ricerca comunque la preoccupazione principale (65%) è per il pericolo di contagio rispetto a un 25% che ha come timore la perdita del reddito del lavoro e dei risparmi. “Come sempre – spiega Pagnoncelli – primum vivere”. (Fonti La Stampa e Ansa).
