Sostegni di nome di fatto. Prima nuovo scostamento di bilancio dopo quelli già attuati nel 2020 e a inizio 2021, il governo lo ha deciso e annunciato. Poi il sì del Parlamento e quindi il Decreto. Le tre tappe le ha confermate Mario Draghi e saranno tappe svelte. Il tutto fa altri 40 miliardi. Perché scostamento di bilancio, perché si chiama così, scostamento da cosa? Si chiama così perché sono miliardi che si spendono a debito.
Debito oggi farlo non è peccato, anzi è cura per l’economia e la società. Ma prima o poi, diciamo tra due tre anni, il debito contratto si dovrà cominciare a ripagarlo, almeno in parte. In parte e molto lentamente ma occorrerà cominciare a ripagarlo. Altrimenti se il debito fosse tutto e sempre cancellato non ci sarebbe più credito nell’economia. Si conta, si spera, si confida e si lavora perché le risorse, i soldi per ripagare il debito venga dalla maggiore ricchezza prodotta, insomma da una quota della maggior ricchezza che verrà dalla ripresa economica.
Se hai debito 100 e Pil 10 improbabile tu possa ripagare nulla, se Pil diventa 20 o 50…Dunque il debito, di queste dimensioni e ampiezza continentale e planetarie, si ripaga con quel che verrà dalla crescita economica. Ogni attività economica, se e quando ripresa sarà, avrà più introiti e quindi potrà contribuire a pagare parte del debito senza soffrirne. Davvero sarà così?
Buona parte del 40 miliardi di nuova spesa sostegni andrà ai lavoratori autonomi, in particolare quelli del turismo, ristorazione, spettacolo, servizi alla persona, commercio, ambulanti…Comprensibile, dovuto, ovvio e giusto: sono le categorie e i lavoratori che hanno visto il loro reddito abbattuto dalle chiusure e limite alle loro attività causa Covid. Ma quando verrà il momento e ci saranno le risorse per cominciare a ripagare il debito questo verrà ripagato tutti insieme? La domanda non è teorica, purtroppo.
Parte del debito andrà ripagata soprattutto per via fiscale e oggi il fisco pesa, anzi pagano le tasse soprattutto lavoratori dipendenti e pensionati. La partecipazione del lavoro autonomo al gettito fiscale è da decenni e in maniera strutturale sotto dimensionato rispetto ai redditi reali del lavoro autonomo. Per quanto è giusto che oggi i miliardi dei sostegni vadano ai lavoratori autonomi, tanto ingiusto sarebbe che domani dipendenti e pensionati restino da soli a sostenere il fisco mentre gli autonomi, oggi correttamente sostenuti, domani si sfilino e disertino, come d’abitudine contratta, il fisco.