Dal 2011 lo spesometro “traccerà” gli acquisti dei privati. Già dalla metà del prossimo anno riguarderà tutti coloro che fanno acquisti superiori a 3500 euro. In questo caso insieme ai soldi bisognerà dare al venditore anche il proprio codice fiscale.
Lo spesometro era stato introdotto dalla manovra per misurare il reddito attraverso le spese dei privati al posto dell’elenco clienti-fornitori abolito nel 2008. In pratica serve per controllare se le spese effettuate dai consumatori rispecchiano i beni dichiarati al fisco e i redditi.
Secondo le stime dell’agenzia delle Entrate entro la fine di ottobre 2011 dovrebbe esserci il debutto delle nuove procedure: in quel momento imprese e intermediari dovranno comunicare al fisco i dati sulle vendite di beni o le prestazioni di servizi. Per quanto riguarda i primi dati sugli acquisti dei consumatori dovrebbero arrivare a maggio 2012, ma il monitoraggio sarà relativo alle operazioni effettuate nel 2011.
Le operazioni 2010, quelle tra imprese, dovranno superiore un limite ancora non fissato precisamente, ma superiore a quello di 3 mila euro indicato dalla manovra correttiva, mentre nel 2011 per entrare nel censimento sarà sufficiente superare i 3.500 euro, spiega Il Sole 24 ore.
La procedura prevede la comunicazione telematica dei dati e bisognerà muoversi da subito: tra imprese l’avvio sarà praticamente immediato (il provvedimento del direttore dell’agenzia dovrebbe arrivare in settimana), mentre per quelle che riguardano i consumatori l’avvio sarà a metà 2011 (anche se è possibile un periodo-finestra di qualche mese), chiarisce il Sole 24 ore.
