L’agenzia Standard & Poor’s ha tagliato il credit rating dell’Irlanda portandolo a AA-, il livello più basso dal 1995.
L’Agenzia ha rivisto al rialzo le stime sulla cifra necessaria per la ricapitalizzazione del sistema bancario del Paese portandole a 50 miliardi di euro dai 35 iniziali.
Il taglio di un gradino del rating irlandese (che in precedenza era ad ‘AA’) porta il merito di credito di Dublino ai minimi dal 1995, e S&P in una nota avverte che ”e’ possibile un ulteriore peggioramento se i costi fiscali del sostegno alle banche dovesse salire ancora”.
Secondo l’agenzia di rating – si legge in una nota – ”la previsione dei costi di bilancio del governo irlandese per sostenere il settore finanziario è aumentata significativamente”. A stretto giro, da Dublinoè arrivata la replica alla bocciatura del rating.
L’Agenzia per la gestione del debito irlandese ha infatti contestato il giudizio di S&P, spiegando che ”riteniamo che l’approccio non sia corretto”, visto che ”nei termini dell’analisi specifica di S&P, questa si basa una valutazione estrema fino a 50 miliardi di euro dei costi di ricapitalizzazione delle banche”.
I timori per la tenuta delle finanze irlandesi sono stati esacerbati nella prima meta’ di agosto, quando Anglo Irish Bank ha ottenuto da Dublino il via libera per un nuovo salvataggio da 10 miliardi di euro, che nelle stime della banca centrale irlandese costerà ai contribuenti complessivamente fino a 25 miliardi di euro. Ciò farà lievitare – stima S&P – il debito pubblico al 113% del Pil nel 2012, un livello superiore a quelli di altri paesi con lo stesso rating, come Spagna e Belgio.