Statali, 117 euro lordi in più di stipendio mensile. 90 euro netti al mesi in più in busta paga per gli statali. E’ stato infatti appena raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto dei lavoratori delle funzioni centrali delle amministrazioni pubbliche. E cioè ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici come l’Inps.
Statali, 117 euro lordi in più di stipendio mensile
La pre-intesa riguarda il triennio 2019-21 e richiede ancora il via libera delle assemblee. E’ stata firmata da Aran e dai sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil.
L’aumento medio salariale per il rinnovo del contratto dei ministeri e pari a 117 euro lordi per la fascia degli assistenti amministrativi (ex area B3). Si tratta a partire da gennaio di un aumento netto di 90 euro mensili.
L’aumento medio è del 3,78%. Che può arrivare al 4,15% per le fasce retributive più basse per il dispositivo contabile a supporto del consolidamento del cosiddetto “elemento perequativo”.
“La stagione dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego – segnala Il Sole 24 Ore – arriva così al primo traguardo operativo. Con il «compartone» della Pa centrale che come sempre aprirà la strada anche a sanità, enti locali e scuola”.
Sindacati: “Nuovo contratto, opportunità straordinarie”
L’accordo raggiunto tra Aran e sindacati per il rinnovo del contratto delle Funzioni centrali del pubblico impiego è un risultato positivo e offre opportunità straordinarie. Lo affermano i sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil in una nota unitaria.
Il contratto introduce le regole per il lavoro agile non emergenziale. E rivede l’Ordinamento professionale con la previsione di quattro Aree (Area degli Operatori, Area degli Assistenti, Area dei Funzionari e Area delle Elevate professionalità), all’interno del quale il personale verrà inquadrato per famiglie professionali con competenze omogenee.
Il nuovo contratto della P.A., le innovazioni
Ma – sottolineano -“ha anche altri aspetti innovativi come la fruizione frazionata dei congedi dei genitori, le tutele in caso di gravi patologie richiedenti terapie salvavita e quelle per le donne vittime di violenza”.
Il contratto – prosegue la nota – “definisce un nuovo sistema delle progressioni economiche orizzontali, più semplice e trasparente (stabilendo un adeguato equilibrio fra valutazione individuale, valorizzazione della esperienza maturata e competenze culturali acquisite), attraverso differenziali stipendiali che sostituiscono posizioni e fasce economiche.
Sarà possibile il passaggio fra le Aree – anche in deroga al titolo di studio richiesto per l’accesso dall’esterno – sulla base di requisiti che valorizzeranno l’esperienza maturata, le competenze acquisite e i titoli di studio posseduti”.