Ucraina, paesi baltici, Ungheria, Romania, Polonia: Stati, banche centrali e famiglie si sono indebitate in euro e non in moneta locale. Lo hanno fatto in maniera massiccia perchè i tassi di interesse interni erano molto più alti di quelli sui debiti contratti in valuta europea. Ma ora che le monete dei paesi dell’Est europeo si stanno velocemente svalutando, il pagamento delle rate sui mutui in euro diventa molto più oneroso e spesso insostenibile. Accade quindi che questi debiti stiano somigliando di fatto a dei “sub prime europei”, cioè crediti in larga parte inesigibili. Inesigibili da parte delle banche dell’Europa occidentale che li hanno erogati. Il che rende ancora più difficile la situazione patrimoniale dei grandi gruppi bancari dell’Unione che potrebbero trovarsi in pancia altri titoli senza valore effettivo. Ancora una volta il salvataggio dovrebbe essere affidato a Bruxelles, all’Ue e ai suoi Stati. Che non hanno gran voglia di estendere la garanzia pubblica al mercato finanziario dei paesi dell’Est, ma rischiano di non avere scelta se non vogliono accompagnare qualche istituti di credito nazionale verso il default.