«Il delisting di Fastweb non è un tema in discussione ora. Dobbiamo prima chiarire la situazione». Così un portavoce di Swisscom, interpellato dall’Ansa, nega, senza peraltro escluderla per il futuro, l’ipotesi che il calo delle quotazioni di Fastweb, a seguito della bufera giudiziaria che ha coinvolto la società, possa spingere l’azionista svizzero a lanciare un’Opa per ritirare il titolo da Piazza Affari.
Oggi 1 marzo Fastweb ha rialzato la testa in Borsa – al pari di Telecom, coinvolta nell’inchiesta della Procura di Roma attraverso la controllata Sparkle – dopo aver lasciato sul terreno la scorsa settimana, in quattro sedute, il 16 per cento. Un colpo che è costato all’azienda un perdita di 206 milioni di euro in termini di valore borsistico.
Se Swisscom, socia di Fastweb all’82 per cento, decidesse di lanciare un’offerta pubblica d’acquisto sulla controllata, l’esborso ai prezzi di borsa attuali (il titolo guadagna a fine mattinata l’1,98 per cento a 13,94 euro) si aggirerebbe intorno ai 200 milioni di euro.