Circa la metà delle scuole pubbliche di Detroit potrebbero chiudere i battenti nel giro di due anni. La proposta è stata presentata dal Manager per l’ Emergenza Finanziaria della città, Robert Bobb, il quale ha detto che la chiusura di edifici scolastici ed altre misure drastiche diventerebbero una necessità se dovesse venire meno l’ aiuto dei legislatori.
Il piano, se dovesse venire approvato, prevederebbe dal prossimo autunno un aumento considerevole degli alunni in tutte le classi della scuola dell’obbligo e la chiusura di 40 scuole nel 2012 e di altre 30 entro l’ anno finanziario del 2013, lasciandone aperte 72 in tutto.
La manovra consentirebbe un risparmio complessivo di 33 milioni di dollari durante il biennio 2012-14. Bobb ha poi aggiunto che la circoscrizione potrebbe risparmiare altri 12,4 milioni di dollari se gli edifici che verrebbero chiusi venissero abbandonati del tutto.
Questo piano è solo una delle tre proposte messe sul piatto da Bobb nel tentativo di azzerrare nel più breve tempo possibile i 327 milioni di dollari di deficit della principale città del Michigan. La prima delle restanti due manovre, che però è stata respinta dal parlamento federale, proponeva di concedere delle concessioni per la produzione di tabacco per il valore complessivo di 400 milioni di dollari. La terza ed ultima proposta invece prende spunto da delle misure già in vigore a New Orleans, dove più della metà delle scuole pubbliche sono diventate private con l’ aiuto di sovvenzioni statali.
“Finché non veranno approvate delle misure a più ampio respiro, questa è l’unica strada che possiamo seguire”, ha detto un portavoce della Detroit Public School e cioé “finché non verrano trovate delle valide alternative”.
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