Tariffe, Imu, benzina. Single, anziani, famiglie: da 200 a 450 euro di aumenti

ROMA – Fino a 450 euro a famiglia in più a famiglia, è questo il costo degli aumenti che graverà sugli italiani da qui alla fine dell’anno: è l’impatto sul budget familiare dovuto agli incrementi sulle tariffe domestiche, sulle imposte locali, sui prezzi del carburante. Insomma luce e gas, conguaglio Imu e addizionali Irpef, il salasso benzina. Le elaborazioni Ref Ricerche e Unioncamere evidenziano un aumento complessivo della spesa annua prevista dell’ordine del 20%. Per misurare questo impatto vengono proposti tre profili base : il single, la coppia di anziani, la famiglia con due bambini. Nel primo caso il conto dei rincari è di 194 euro, per la coppia di anziani di 282 euro, per la famiglia con i due bambini 467 euro.

Il calcolo mette insieme voci diverse per le quali è presumibile l’andamento dei rincari. In primo luogo le tariffe acqua, luce, gas, rifiuti: il single pagherà fino al 31 dicembre 38 euro in più, gli anziani 58 euro, la famiglia con due bambini  79 euro.

La variabile fiscale ruota intorno alla tassa federalista dell’Imu, di cui bisognerà onorare il conguaglio entro il 17 dicembre: poco più alto della prima rata, sensibilmente più alta con le seconde. Poi ci sono da aggiungere gli effetti degli aumenti delle addizionali Irpef che per la prima volta si sentono nelle buste paga, contando anche l’aliquota regionale maggiorata dello 0,33% dalla manovra salva-Italia e con effetto retroattivo da inizio 2011  e che viene pagata oggi. Per cui, il carico fiscale peserà sui single per 54 euro, sulla coppia di anziani per 136 euro, sulla famiglia con due bambini per 224 euro.

Il capitolo prezzo della benzina riguarda anch’esso aumenti fiscali dovuti alle accise e l’incognita sull’andamento dei prezzi del greggio. Per i single 102 euro di aumenti, per la coppia di anziani 88 euro, per la famiglia con 2 bambini 164 euro. Va considerata, infine, la variabile inflazione, vera incognita dei prossimi mesi. L’aumento del prezzo del carburante peserà inevitabilmente. “I prezzi al consumo sono sollecitati dal petrolio e dalle imposte indirette, oltre che dalle tariffe sei servizi pubblici locali” spiega il rapporto. La minaccia dell’inflazione è tornata, dopo che fino al 2010 è sempre rimasta bassa. Si prevede un 2012 con l’inflazione che viaggerà in media intorno al 3%: meno potere d’acquisto significa una diminuzione diretta della spesa per consumi.

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Warsamé Dini Casali