
ROMA – Tarsu, Tares e Tari. Dimmi in che comune sei e ti dirĂ² quale tassa sui rifiuti pagherai. Se nel 2012 era la Tarsu e nel 2013 la Tares, nel 2014 i contribuenti italiani si troveranno a pagare la Tari. O la Tuc, tributo unico comunale. Nome che potrebbe cambiare ancora in Tul, scherza il senatore Antonio D’Alì su Radio 2, per farlo somigliare meno a quello di un cracker.
L’unica certezza nei Comuni è che una tassa sui rifiuti sarĂ pagata, ma non è chiaro quale. Ogni Comune potrĂ scegliere se far pagare la Tarsu o la Tares, secondo una legge del 28 ottobre 2013, in attesa di sapere quale sarĂ il destino dei contribuenti nel prossimo anno.
Rita Querzé sul Corriere della Sera spiega:
“Tarsu, Tares, Trise, Tasi, Tari, Tuc, Tul. E non è detto che sia finita qui. I Comuni, si diceva, barcollano sull’orlo di una crisi di nervi. Alcuni non sono riusciti nemmeno ad attrezzarsi per passare dalla Tarsu alla Tares. In loro soccorso è arrivata la legge 28 ottobre 2013, numero 124: quest’anno potranno continuare a far pagare la Tarsu salvo compensare con la fiscalitĂ generale eventuali costi del servizio che restano scoperti. Tradotto: avremo a distanza di pochi chilometri famiglie che pagano la Tares e altre che pagano la Tarsu. Quante sono le amministrazioni che si tengono stretta la Tarsu? Non si sa. Di certo si tratterĂ di una quota di quelle che ancora non hanno chiuso il bilancio previsionale del 2013. Tra queste anche Roma. Che perĂ² farĂ pagare la Tares”.
Milano invece spedisce oltre 450mila lettere in cui stabilisce quale tassa pagare e chiede i dati delle abitazioni, così da aggiornare tutte le informazioni per il prossimo anno, anche con l’aiuto dei Caf:
“Milano, si diceva, sta inviando 458 mila lettere con la rata di conguaglio della Tares 2013. PiĂ¹ una richiesta di informazioni su consistenza dell’alloggio e persone che ci abitano. Obiettivo: far pagare in modo sempre piĂ¹ preciso dall’anno prossimo. In queste ore il municipio del capoluogo lombardo sta anche definendo un accordo con quattro Caf (Acli, Cgil, Cisl e Uil). Gli addetti dei centri di assistenza fiscale avranno accesso alle banche dati del Comune e aggiorneranno i numeri. Per i milanesi il servizio è gratuito, ai Caf l’amministrazione pagherĂ otto euro per ogni pratica sbrigata”.
La finanza comunale dal novembre 2011 a oggi è stata modificata 36 volte, spiega Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno e responsabile Finanza locale dell’Anci:
“«Apprezzabile la ricerca di fare ordine e chiarezza, il problema è che i comuni che hanno risorse sufficienti sono costretti a fare questo lavoro tardi e in condizioni difficili. In piĂ¹ facendo i conti con un contribuente disperato»”.
Poco importa che il nome cambi, il contribuente dovrĂ pagare:
“In media il Codacons stima per ogni famiglia italiana una stangata aggiuntiva pari a 77 euro. Nel caso di Milano, per il 2013 l’incasso Tares previsto dal Comune sarĂ pari a 288,9 milioni di euro, con un incremento dell’8,9% rispetto alla Tarsu 2012. E alla fine questo pesa piĂ¹ degli acronimi”.
