ROMA – Il governo Monti pensa ad aumentare le tasse ai redditi medio-alti, ai possessori di barche e ai proprietari di due o più case. Il Consiglio dei ministri starebbe valutando, nel pacchetto manovra di lunedì, l’aumento delle aliquote Irpef di 2 (ma anche fino a 3) punti per gli scaglioni oggi al 41 e 43% che passerebbero così al 43 e 45%. O, nella più severa delle ipotesi, dal 41% al 44% e dal 43% al 46%. A essere colpiti sarebbero gli scaglioni dai 55 mila ai 75 mila euro e dai 75 mila in su.
Una misura che però toccherebbe solo una piccola percentuale dei 41.253.401 contribuenti italiani. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate, nel 2009 il reddito medio era stato di 18.863 euro.
L’Italia è al sesto posto in Europa per peso dell’imposizione fiscale sul Pil, con una incidenza del 42,8% a fronte di una media europea del 39,8%. E, mentre circa il 50% degli italiani presenta redditi che non vanno oltre i 15.000 euro e il 31% dichiara tra 15.000 e 26.000 euro, solo il 4,4% dei contribuenti (pari a 1.846.958 italiani) denuncia un reddito sopra i 50.000 euro. E soltanto il 2,2% dei contribuenti (893.706 in valore assoluto) dichiara un reddito che supera i 70.000 euro annui.
L’aumento delle tasse allo studio del governo Monti toccherebbe quindi un milione e ottocentomila contribuenti italiani su 41 milioni.
Il governo starebbe valutando una tassa per i “diritti di stazionamento delle imbarcazioni”. Secondo quanto si apprende la nuova imposta riguarderebbe non il possesso di una imbarcazione ma il suo stazionamento in un porto turistico. Lo riferiscono a Radiocor fonti tecniche che lavorano al provvedimento, spiegando che il valore della manovra lorda sarà superiore ai 20 miliardi, cifra che andrà prevalentemente a correzione del deficit.
Il pacchetto fiscale, che sarà significativo e dovrebbe assicurare circa i due terzi delle risorse, contiene anche la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa, con un’aliquota più bassa di quella vecchia e un’ampia manovrabilità per i Comuni: fermo il valore della rendita, si agirà sulla percentuale di adeguamento o sul moltiplicatore per allargare la base imponibile dell’imposta. La parte relativa alle entrate contiene anche l’obbligo di fatturazione elettronica per tutti e la riduzione della soglia per la tracciabilità (probabilmente a 500 euro).
La misura di “equità” si accompagnerebbe alla patrimoniale o super-Ici sulle seconde e terze case (la scelta tra le due ipotesi non è ancora stata fatta), su cui si sta studiando un meccanismo di riserva per lo Stato, cioè una parte del gettito dovrà essere riversata dai Comuni all’Erario.