Cedolare secca, tasse arretrate per le case fantasma, Irpef: il federalismo peserà sui proprietari di immobili

ROMA – Gli effetti del federalismo fiscale si faranno sentire soprattutto sui proprietari di immobili. Lo hanno scritto, in un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore, Eugenio Bruno e Gianni Trovati. I due giornalisti hanno spiegato che il peso del federalismo sulle case si sentirà non solo per l’introduzione della cedolare secca, ma anche perché ai Comuni andrà la maggior parte delle tasse arretrate da pagare per le “case fantasma”.

Bruno e Trovati hanno spiegato che dall’1 maggio per gli evasori scatteranno le “super penalità”: “oltre alla sanzione (516 a 4.132 euro), insomma, chi viene pescato si troverà a dover pagare quattro anni di tasse arretrate, a meno che sia in grado (e non è facile) di fornire prove certe sul fatto che la casa incriminata è stata costruita dopo”.

Altri problemi potrebbero giungere per i proprietari che affittano “in nero”. In questo caso, hanno sottolineato i due giornalisti, a trarne giovamento sarebbero soprattutto gli inquilini: “Dal 6 giugno, infatti, chi viene pizzicato con un affitto in nero, oltre alle sanzioni, si vedrà abbassare per quattro anni il canone al triplo della rendita catastale, cioè a livelli decisamente più bassi di quelli di mercato (lo «sconto» per l’inquilino, dove gli affitti sono più alti, può arrivare al 90%)”.

Altro capitolo è quello relativo all’addizionale comunale dell’Irpef, “che potrà salire dello 0,2% l’anno con un tetto dello 0,4 per cento nel biennio”.

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Alberto Francavilla