Roma prezzi case: effetto Imu, nel 2012 -10,1% (Dal 2007 è – 20%)

ROMA – Roma prezzi case: effetto Imu, nel 2012 -10,1% (Dal 2007 è -20%). Il rapporto Tecnocasa sull’andamento dei prezzi degli immobili a Roma è sicuramente preoccupante: dal 2007 il mercato delle case è in caduta libera con i prezzi crollati del 20% in sei anni. Il mercato immobiliare è il primo degli indicatori sullo stato di salute di un’economia. Quindi i dati Tecnocasa sono sicuri ma preoccupanti.

Meno sicure appaiono le conclusioni Tecnocasa cui la Repubblica offre risalto, a proposito dell’ultimo anno preso in considerazione, il 2012. “Le quotazioni medie delle abitazioni romane sono infatti scese del 10,1%, circa la metà della perdita totale di valore registrata dal 2007 ad oggi”, scrive Daniele Autieri (che non è responsabile di quel 19% che nel sottotitolo contraddice il 10,1 del pezzo).

Metà della perdita di valore degli ultimi 6 anni addebitabile per metà all’ultimo anno, il 2012? Sarà forse effetto dell’Imu, viene spontaneo (obbligatorio?) pensare. Sarà colpa dell’imposta sulla prima casa del governo Monti che ha contribuito a scoraggiare la compravendita. Invece no, non è così ci informa Tecnocasa, conclusione cui Repubblica si associa. Scrive infatti la Repubblica, sulla scorta delle riflessioni degli esperti di Tecnocasa:

“Ma il rapporto fuga anche i dubbi sull’alibi più comune secondo il quale l’introduzione dell’Imu avrebbe dato il colpo di grazia a un mercato già in crisi d’ossigeno. Niente del genere – spiega il rapporto Tec-nocasa – e la reintroduzione della tassa sulla casa non ha influenzato l’andamento del mercato anche perché, in genere, chi compra soprattutto a Roma ha una buona disponibilità economica e l’imposta non incide in modo significativo. Quello che pesa sono le disponibilità liquide, la difficoltà di vendere e quindi di ricomprare, la stretta sui mutui operata dalle banche e le prospettive negative dell’economia”.

Guardiamo bene la progressione di questo decremento di valore nei prezzi delle case: -0,9% nel 2007, -5,8% nel 2008, -3,6% nel 2009, +0,5% (in controtendenza) nel 2010, -2,4% nel 2011. 2012, reggetevi, -10,1%. Chi non riesce a essere persuaso da ragioni come le minori disponibilità economiche o la stretta del credito rispetto all’entità in un solo anno della variazione statistica (-10% in un anno è metà del – 20% in 5 anni) è definito qualcuno che cerca alibi. O colpevoli. Per esempio Mario Monti.

No ci dice Tecnocasa, no ripete Repubblica, la colpa non è dell’Imu di Monti, la responsabilità va distribuita nell’arco di 6 anni. Va a finire che il prezzo delle case è diminuito così tanto nel 2012 per colpa di Berlusconi. Ora, chi è che si sta procurando un alibi? Meno di una settimana fa il direttore del Censis azzecava la previsione del calo del 20% accusando l’“idrovora” Imu:

“Per far fronte alla nuova tassazione le famiglie venderanno le seconde case. L’Imu, insieme alla rivalutazione del 60% degli estimi, sono i veri problemi che peseranno sulle tasche delle famiglie italiane le quali, per far fronte all’ulteriore pressione fiscale, prima di intaccare i risparmi ricorreranno alla messa in vendita delle seconde case e questo farà crollare per la prima volta dopo decenni il prezzo degli immobili”.

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Warsamé Dini Casali