(ANSA) ROZZANO – Il cda di Telecom è salvo, non sarà revocato ma l’assemblea – che ha bocciato la proposta di Marco Fossati col 50,3% del capitale presente (ha partecipato il 54,26% del capitale) – ha dato comunque un segnale forte al mercato. E su questo si trovano d’accordo Marco Fossati, simbolo delle minoranze con il suo 5,% e Marco Patuano, il capo azienda che ha preso le difese del board e ha alle spalle il sostegno di Telco, l’azionista di maggioranza. La battaglia per trasformare il gruppo in una public company però non si ferma.
”Il primo passo ora sarà proporre un cambio di statuto da portare all’assemblea di aprile per arrivare a una rappresentanza corretta e democratica”
ha detto Fossati che si augura che il cambiamento ”nasca dal consiglio e non da uno strappo” in assemblea.
”E’ stata una giornata importante per la finanza, con un dibattito acceso e a volte appassionato. L’assemblea alla fine si e’ espressa in modo chiaro, sul passato sono stati fugati i dubbi ma per il futuro dobbiamo immaginare una governance corretta e che non lasci spazio ai dubbi”
ha commentato Patuano. Il cda concluderà il suo naturale mandato ma ”da domani saremo impegnati su questo: non dev’essere il cda solo di alcuni azionisti” ha aggiunto aprendo alla possibilità di cambiare lo statuto per consentire una rappresentatività più ampia. ‘
‘Al parere di Fossati si è agglutinata una quota importante del capitale” questo non potrà essere ignorato. ”E’ il momento di superare le polemiche e le dietrologie e tornare a focalizzarci sul futuro di Telecom” era stata da subito l’esortazione dell’ad Patuano ma ci sono volute oltre 8 ore di discussione per passare oltre. Sarà ricordata come l’assemblea dei record, sia per i numeri – con il 54,26% del capitale presente – sia per l’eccezionalità del momento che ha imposto al socio di maggioranza, Telco, una seria riflessione sulla governance.
Ha “salvato” il cda il voto contrario alla revoca di circa il 27% del capitale (Telco da sola contava per il 22,4% e al suo fianco si è dunque schierato poco meno del 5%) ma ”siamo andati molto vicini” alla revoca, ha commentato Fossati, sottolineando che ”l’espressione dei fondi anglosassoni è stata pesante e violenta”, anche se non è chiaro come abbia votato Blackrock (che aveva dichiarato si sarebbe presentata con il 5,94%). Il cda è peraltro rimasto composto da 11 elementi perchè tutte le candidature, sia quelle proposte da Telco (Stefania Bariatti e Angelo Tantazzi) sia quelle spontaneamente emerse in assemblea sono state bocciate. Via libera invece all’aumento di capitale al servizio del convertendo e all’annullamento del valore nominale delle azioni
”Al momento non ho gli estremi per impugnare la delibera dell’assemblea” aggiunge Fossati che non sembra voler andare alla guerra per quanto nel suo intervento avesse detto che ci sarebbero stati altri modi fuori dall’assemblea per tutelare i diritti degli azionisti, in caso la revoca non fosse passata. Fossati non ha mancato di sottolineare i motivi dello scontento e puntare il dito ”sugli scarsi risultati aziendali che hanno portato gravi erosioni patrimoniali a danno degli azionisti”, ha promesso che continuerà comunque a ”vigilare” e si propone di ”arrivare all’assemblea di aprile con un programma più dettagliato e una squadra più professionale.