MILANO – In Brasile non si vende, è un asset strategico. Telecom Italia chiarisce, su richiesta Consob in una nota, che ”i rumors di presunti progetti di deconsolidamento e/o valorizzazione totale o parziale dell’asset brasiliano sono illazioni destituite di fondamento”.
Telecom “ribadisce la strategicità della partecipazione in Tim Brasil e del mercato brasiliano per il Gruppo, smentendo che siano in corso contatti con potenziali acquirenti della controllata, che se ne persegua la dismissione o la combinazione con altri operatori, che siano pervenute offerte d’acquisto, sia pure unsolicited”.
Gli ultimi rumors facevano riferimento ad una possibile fusione con Vivo. Il gruppo ribadisce quindi che Telecom e Telefonica “continuano a essere concorrenti e parti di un confronto leale, nel rigoroso rispetto delle discipline locali”.
Il Cda di Telecom ”ha conferito mandato di finalizzare l’operazione alle condizioni ritenute nel migliore interesse della società”. E’ quanto scrive il gruppo in risposta alla Consob che ha chiesto chiarimenti in ordine al coinvolgimento delle parti correlate nella cessione di Telecom Argentina.
‘‘Al riguardo – si legge nella risposta di Telecom alla Consob – si precisa che in data 7 novembre 2013 il Cda di Telecom ha esaminato l’offerta ricevuta da Fintech in sede di riunione separata, dunque senza la convocazione né la partecipazione dei consiglieri Cesar Alierta e Julio Linares, rispettivamente presidente e vicepresidente del Consiglio di Amministrazione di Telefonica”, come previsto dalla procedura definita con la Commissione Argentina.
”La deliberazione – prosegue il gruppo – è stata assunta all’unanimità dei presenti, consiglieri Aldo Minucci, vicepresidente, Marco Patuano, amministratore delegato, Lucia Calvosa, Gabriele Galateri, Renato Pagliaro, Angelo Provasoli, Mauro Sentinelli e Luigi Zingales”.