BRUXELLES – Arriverà oggi, 17 novembre, la decisione sulle tariffe di terminazione, il pedaggio che gli operatori di telefonia fissa devono pagare a quelli di telefonia mobile. A decidere sarà l’Autorità per le Telecomunicazioni guidata da Corrado Calabrò, che dovrà far calare le tariffe come chiesto dall’Unione europea.
“In Italia la terminazione mobile è più alta del 50 per cento rispetto alla media europea”, ha spiegato il direttore generale di Fastweb, Alberto Calcagno, al Sole 24 Ore.
La strada della diminuzione è segnata fino al livello chiesto da Bruxelles: 0,98 centesimi per minuto di conversazione, dagli attuali 5,3 cent per Tim, Vodafone e Wind e da 6,3 cent per Tre Italia. Partirà dal 2012 e probabilmente sarà anticipata rispetto al termine del 2015.
Dovrebbe restare l’asimmetria nei confronti di Tre Italia, operatore considerato nuovo entrante nel mercato delle telefonia mobile.
Sul fronte della riduzione delle tariffe gli operatori sono divisi. Vodafone e Wind chiedono un rinvio della diminuzione, dopo le spese per l’asta di frequenze Lte per realizzare le reti di nuova generazione. Fastweb e Bt, gestori della telefonia fissa, vorrebbero invece un taglio subito per risparmiare.
Telecom Italia, che ha clienti sia come operator mobile sia come operatore fisso, non prende posizione, dato che in ogni caso non verrà danneggiata dal provvedimento.
Chiede invece il taglio mantenendo le asimmetrie Tre, secondo cui il taglio delle tariffe di determinazione farebbe risparmiare 1,6 miliardi, che potrebbero andare, almeno per metà, a vantaggio degli utenti finali. Per 3 l’asimmetria non è un privilegio, ma uguaglianza di trattamento rispetto agli altri operatori che hanno goduto di una terminazione di favore per un tempo significativamente più lungo.