ROMA, 31 MAG – Entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo sul recepimento del terzo pacchetto energia ''la concessione relativa alle attivita' di trasmissione e dispacciamento dell'energia elettrica e l'annessa convenzione sono modificate in attuazione del divieto'' imposto a Terna, che ''non puo', ne' direttamente ne' indirettamente, esercitare attivita' di produzione e di fornitura di energia elettrica, ne' gestire, neppure temporaneamente, infrastrutture o impianti di produzione di energia elettrica''.
E' quanto si legge nell'articolo 36 del decreto legislativo varato oggi dal Consiglio dei ministri, che mette cosi' la parola fine alla diatriba tra Terna ed Enel sui sistemi di pompaggio, togliendo di fatto al gestore anche la possibilita' di produrre e generare tramite biomasse e fotovoltaico. Il decreto prevede inoltre che la realizzazione e la gestione degli impianti di produzione idroelettrica da pompaggio ''sono affidate mediante procedure competitive, trasparenti e non discriminatorie'', sulla cui modalita' di svolgimento il ministero dello Sviluppo economico decidera' con un decreto che verra' emanato entro 90 giorni dalla data di approvazione del Piano di sviluppo della rete di trasmissione, in capo, cosi' come suggerito dall'Autorita' dell'energia, al gestore.
Per quanto riguarda le batterie, Terna puo' ''realizzare e gestire sistemi di accumulo diffusi'', in attuazione ''di quanto programmato nel Piano di sviluppo'', ma altrettanto possono fare anche i gestori del sistema di distribuzione, quindi Enel e le altre societa' energetiche.
