Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, per due volte in pochi giorni (alla convention dei giovani imprenditori che si è svolta a Santa Margherita Ligure e alla festa nazionale della Cisl di Levico Terme) ha proposto di riformare la Costituzione per liberare l’economia e dare maggiore libertà alle imprese italiane. Tremonti, in particolare, insiste sulla necessità di rivedere due degli articoli della nostra Carta Fondamentale: il 41 e il 118. Ma cosa dicono esattamente i suddetti aricoli? Ecco il testo integrale.
L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà , alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà , differenziazione ed adeguatezza.
I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.
La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell’articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali.
Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà .
