ROMA – Tredicesima viva, morta o X? C’è chi ha paura che quelle di pensionati e statali saranno bloccate, c’è chi annuncia le barricate se verranno toccate queste categorie, c’è il ministro in questione che non dice niente. Breve cronistoria della vicenda: il 24 luglio una nota di Confesercenti lancia l’sos: “Si dice che potrebbero essere congelate le tredicesime per dipendenti pubblici e pensionati”. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi, viene subito interpellato sulla questione. Risposta: “Lo apprendo dalle agenzie”. Una flebile negazione che potrebbe essere interpretata anche come: “Se qualcuno ci sta pensando, io non sono stato interpellato”. Il 25 luglio il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ha tuonato dalle pagine del Mattino: “Se lo fanno, faremo le barricate”.
In attesa di una smentita più decisa da parte del governo, pensionati e statali italiani in queste ore fanno sonni agitati: gli incubi più ricorrenti si chiamano Grecia e Spagna. Lì Papandreou e Rajoy non si sono fatti troppi problemi a mettere a “dieta” i dipendenti pubblici. In Spagna niente tredicesima, meno ferie, meno permessi. Da noi, per ora, l’unica “tagliola” della spending review è stata quella che ha diminuito il valore dei buoni pasto di due euro. E Monti ha detto più volte che non ci saranno manovre bis. Eppure, se non si ritoccano le aliquote Irpef, i soldi che mancano all’appello da qualche parte andranno presi.
Il Giornale, con un articolo di Antonio Signorini, ci ricorda che l’ipotesi di togliere la tredicesima ai dipendenti pubblici non è nuovissima: nel senso che, anche se non se n’è parlato in maniera ufficiale, i rumors si sono inseguiti negli ultimi mesi. Anche perché c’è il timore che gli altri esempi europei possano aver “fatto scuola”. La novità assoluta però (ricorda Il Giornale), anche per le “voci di corridoio”, è che per la prima volta si parla di blocco delle tredicesime dei pensionati. Un’ipotesi che, se realizzata, potrebbe portare a tensioni davvero inimmaginabili.
Lo sa bene Bonanni che, intervistato dal Mattino, ha detto: ”Non mi pare che fino ad oggi l’esecutivo abbia accennato a un provvedimento del genere, ma è chiaro che se lo facesse commetterebbe un errore da matita rossa. Il Professore segnerebbe un clamoroso indimenticabile autogol. Sarebbe come sconfessare la sua valenza di capace economista, perché una decisione del genere darebbe davvero il colpo di grazia all’economia già barcollante”.
E poi si è detto ”pronto alle barricate” nel caso in cui le voci sul blocco delle tredicesime fossero confermate. Per Bonanni il problema è un altro: ”Il vero nodo che rischia di stringere il Paese è rappresentato dal fatto che oggi Monti è bloccato dai partiti, è ostaggio della politica, delle lobbies e dei suoi pressing. Basti vedere la faccenda delle Province che sembra un capitolo a metà. Una serie di misure che non saranno portate a termine perché il Prof ha paura di affondare il bisturi sui comuni e sulle municipalità”.