L’Irap non si può abolire perché «togliere l’Irap vuol dire togliere la sanità». Lo ha spiegato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a Telefisco, iniziativa del Sole 24 Ore.
«E’ arrivato il momento in Italia e in Europa per una riforma fiscale che ci allinei al nuovo secolo. Non credo che la via giusta sia quella dei piccoli rattoppi interni ma inutili per rimettere a posto o fare il body building ad una specie di ectoplasma che accumula elementi di ingiustizia con elementi di inefficacia».
Tremonti ha aggiunto che il fisco ora «é ingiusto e inefficace, prende troppi soldi da una parte, fa perdere troppo tempo alle imprese, i cittadini pagano tanto e non hanno l’idea a chi pagano e soprattutto che cosa ricevono».
La riforma fiscale può avvenire «oggettivamente anche riducendo le aliquote, ma è una cosa non facile».
«Credo nella riduzione delle aliquote e nel coinvolgimento in modo serio dei Comuni» nella lotta all’evasione, ha aggiunto il ministro. «E’ una minoranza – ha aggiunto – che dichiara redditi sopra i 100.000 euro mentre la vendita di auto di classe elevata è quattro volte tanto. Un sistema con aliquote così elevate è un alibi per non pagare le tasse. Se tu paghi la metà, io continuo a chiederti il doppio, così tu paghi almeno la metà».
Tremonti ha ricordato, parlando di riforma fiscale e di taglio delle tasse, i problemi di compatibilità finanziaria, come l’alto debito, e comunque il coordinamento con gli altri Paesi europei.
«La riforma fiscale – ha proseguito il ministro – va fatta e non è solo per ridurre le tasse: speriamo anche, ma soprattutto per rendere il sistema fiscale più adatto a questo secolo». «In questi due anni – ha aggiunto – è successo un po’ di tutto, non solo sul lato delle tasse ma anche dal lato delle banche. Non credo che la crisi sia dietro alle spalle ma abbiamo un po’ di tempo per ragionare sul sistema fiscale».
