Quello odierno è un presente durissimo e un futuro che non accenna a migliorare. Parola di Giulio Tremonti. “Il 2009 sarà un anno ancora più difficile del 2008. Il che è tutto dire” dice il ministro dell’Economia incontrando al ministero i rappresentanti delle imprese e delle banche in occasione del “Credit day”.
Per Tremonti nella fase attuale il “rischio dei rischi” è la stretta creditizia, che minaccia le imprese e l’intero sistema produttivo. “In questa fase – aggiunge il ministro – è strategico aumentare il credito alle imprese sane, non ridurlo alle imprese in momentanea difficoltà”.
Ma non ci sono solo previsioni fosche: Tremonti assicura anche che per potenziare gli ammortizzatori sociali il governo metterà a disposizione “un ulteriore gruzzoletto”, che si aggiungerà agli 8 miliardi per il biennio 2009-2010 già stabiliti.
Intanto, per ridare ossigeno all’economia europea, a Francoforte il consiglio direttivo della Bce ha deciso di tagliare di mezzo punto il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, portandolo al minimo storico dell’1,50%. Analogamente ha ridotto allo 0,50% e al 2,50% anche il tasso sui depositi e quello marginale. Anche la Banca d’Inghilterra ha tagliato il costo del denaro di un ulteriore mezzo punto portando i tassi allo 0,50%. Si tratta di un nuovo minimo nella storia dell’istituto inglese fondato nel 1694.
Se l’Europa piange, l’America non ride. Il colosso dell’auto General Motors ha dichiarato alla Sec (la Consob Usa): “Siamo sull’orlo del fallimento”. La Borsa di Wall Street sta superando tutti i record. Negativi. E non passa giorno senza che un “columnist” scriva un editoriale sulla gravità della recessione in atto.