ROMA – “Ho tenuto fuori sanità, scuola, ricerca e cultura”. Questi i settori “salvati” dal ministro per l’Economia Giorgio Tremonti, nella sua “manovra bis”. I miliardi necessari per risanare una parte di debito e affrontare la crisi arriveranno in altro modo, e a spiegarlo ci ha pensato lo stesso Tremonti.
“Prendo 6 miliardi ai ministeri e 6 dagli enti locali. Poi uno dalla previdenza e uno dall’aumento dell’accise sui giochi e dall’aumento del tabacco. Quattro invece dalla delega sull’assistenza”. Quest’ultimo punto significa meno pensioni di invalidità e di reversibilità.
Non è finita, “un altro miliardo dalla tassazione delle rendite e un altro ancora dai provvedimenti anti evasione (tracciabili, scontrino, esclusione dall’ordine per chi non rilascia ricevute)”.
“Totale 20 miliardi nel 2012, 25 nel 2013. Un po’ di pil crescerà per le feste accorpate e i ponti eliminati”.