
“In quest’anno l’economia ha lentamente ripreso la sua corsa, ma sull’economia ancora e di nuovo incombe il rischio di un drammatico e devastante e nuovo fuorigioco della finanza”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che sta intervenendo alla Festa annuale della Guardia di Finanza.
“Si possono fare tutte le regole, sulla dimensione delle banche, sul capitale delle banche, sulle tasse per alimentare fondi contro i rischi di collasso delle banche – ha aggiunto Tremonti – e anche per limitare la leva finanziaria o centralizzare o regolare il mercato dei derivati. E’ tutto necessario, ma non è ancora sufficiente, se permane la libertà, anzi l’anarchia, sui contratti derivati”.
“Per tornare ad essere sicuri – ha insistito – si deve fare una regola contabile che impedisca prima di creare, e poi di mettere in circolo una ricchezza ‘futura’ che non c’é, se non per chi specula”. Per ogni transazione reale, ha ricordato il ministro, “c’é un multiplo altissimo, potenzialmente illimitato, di transazioni finanziarie, transazioni che prendono la forma speculativa dei contratti derivati e delle relative varianti.
Oggi, sul mercato, il valore nozionale dei derivati ‘Over The Counter’ è pari a circa 12 volte il valore del Pil mondiale. Esattamente come prima del crollo delle piramidi bancarie, nell’autunno del 2008”. Insomma, “la massa della finanza è cresciuta, e cresce ancora a dismisura e fine a sé stessa e incombe sull’economia reale, nella forma immanente e permanente tipica del rischio sistemico”, ha concluso Tremonti.
