ROMA – Il ministro Giulio Tremonti corre ai ripari in quella che sembra essere una crisi nera per l’economia italiana, e lo fa convocando il comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, che si riunirà oggi pomeriggio al Tesoro. Il comitato nacque nel marzo del 2008, nel pieno della crisi dei mutui subprime. A istituirlo fu il Cicr (Comitato interministeriale credito e risparmio) che in una riunione decise di dar vita a un comitato permanente al Tesoro per monitorare le crisi finanziarie internazionali. Del comitato fanno parte, oltre al ministro dell’Economia che lo presiede, il Governatore della Banca d’Italia, il presidente della Consob e il presidente dell’Isvap.
Il comitato è chiamato a riunirsi almeno due volte l’anno e comunque ogni volta che si manifesti un caso potenziale di crisi finanziaria di natura sistemica: il protocollo firmato il 7 marzo del 2008, infatti, prevede che ”le parti coinvolte disciplinano, su base volontaria e nel rispetto delle rispettive competenze, la cooperazione e lo scambio di informazioni e valutazioni per la salvaguardia della stabilità del sistema finanziario italiano, la prevenzione e la gestione delle crisi finanziarie con potenziali effetti di natura sistemica, incluse quelle con ripercussioni rilevanti in altri paesi”.
Da allora, l’organismo si è riunito più volte e in particolare nei momenti di crisi più accentuata, come nell’autunno del 2008, quando il crac di Lehman Brothers, che fece tremare la finanza di tutto il mondo, impose ai vertici delle varie istituzioni di mettersi intorno al tavolo diverse volte nel giro di quattro mesi. L’ultimo appuntamento è stato quello del primo dicembre scorso, quando il comitato valutò che ”in un contesto di accresciuta volatilità sui mercati globali, in particolare quelli dell’area euro, si è confermata la solidità intrinseca del sistema bancario e finanziario italiano e la sua capacità di fronteggiare situazioni di tensione”.