ROMA – La sfida di Italo al Freccia Rossa non si gioca solo sui binari dell’Alta Velocità: il duro attacco del socio di Ntv, Diego Della Valle, all’amministratore delegato delle Ferrovie di Stato Mauro Moretti, sposta il duello sul piano personale e politico. “Se ne deve andare” ha sostenuto senza mezzi termini il patron di Tod’s. “Giudizi inutili e inaccettabili” ha replicato il ministro Passera difendendo il manager pubblico. Teatro della polemica gli studi televisivi di Sky che hanno ospitato Della Valle (intervista di Maria Latella) e il salotto di Rai Tre “Che tempo che fa”, dove da Fabio Fazio è intervenuto Corrado Passera.
Massima visibilità mediatica, dunque, su un tema centrale come quello delle liberalizzazioni nel trasporto ferroviario, di cui lo sbarco di Ntv rappresenta una novità che tutti aspettavano. Cioè l’ingresso di un concorrente di Ferrovie per aumentare l’offerta nei servizi e incoraggiare un percorso virtuoso di competizione, a cominciare dalle tariffe. Della Valle ha inteso celebrare quello che a suo modo è un passaggio storico, attaccando a testa bassa il suo competitor: “Gli italiani viaggiano male e gli pagano lo stipendio”. Anche il Fatto quotidiano ha pubblicato un’inchiesta molto critica su Ferrovie, accusata di trascurare i servizi normali di trasporto su rotaia a vantaggio esclusivo dell’Alta Velocità, favorendo una clientela di elite ma penalizzando i pendolari con sevizi di scarsa qualità.
Senza entrare nel merito della questione, che riguarda investimenti, pianificazioni, trasferimenti di risorse e tagli dolorosi, c’è differenza tra il “je accuse” di Della Valle e il faro acceso dal Fatto. L’attacco a Moretti unito all’invito a dirottare risorse strategiche impegnate nell’Alta Velocità verso il trasporto locale, non è in intervento disinteressato. Indebolire il Freccia Rossa significa avvantaggiare Italo e Ntv. Ha fatto bene il ministro “forte” del governo Monti, a rintuzzare le accuse, a protestare per l’inurbanità dell’affondo.
A maggior ragione perché, fino a quel momento, Corrado Passera era suscettibile di attenzioni particolari per un conflitto di interesse della sua vita precedente lavorativa. In qualità di amministratore delegato di Intesa San Paolo aveva guidato il finanziamento di Ntv con una partecipazione del 21% al capitale azionario. La difesa senza se e senza ma della linea strategica assunta da Moretti in Ferrovie, è un ottimo segnale. Di trasparenza e di credibilità. Non il solo, visto che, a malincuore, il ministro si libererà di tutte le azioni in possesso, anche svendendole, che possano dare adito ad altre insinuazioni su ombre di potenziali conflitti di interesse. Il senso delle dichiarazioni di Passera può essere sintetizzato in un ammonimento a futura memoria: le liberalizzazioni sono cominciate, approfittatene e iniziate la competizione. Lealmente, senza sgambetti o accuse pretestuose: il governo difende i suoi gioielli, vinca il migliore.