Economia

Turismo dopo il covid, Elisabetta Fabri da Firenze governa 30 alberghi nel mondo: scelte forti e incisive dal Governo

Turismo e donne d’Impresa: Elisabetta Fabri: Presidente e AD di StarHotels. Fiorentina, madre di due gemelli, Cavaliere del Lavoro, laureata all’Ecole Hôtelière de Lausanne. E poi anche con  diploma in Business Administration alla John Cabot University di Roma. Una formazione cosmopolita. Elisabetta Fabri sempre in viaggio fra  Firenze, Roma, Washington New York. Dove si è occupata a lungo  del The Michelangelo Hotel, il primo albergo all’estero del gruppo.

Non è facile incontrarla anche se dal 2000 risiede a Firenze, impegnata alla guida dell’azienda.

Da anni la sua attività si focalizza su un’intensa riqualificazione degli alberghi di proprietà della famiglia e del loro riposizionamento verso la fascia alta di gamma dell’hôtellerie. Con importanti investimenti in ristrutturazioni e l’acquisizione di nuove proprietà in Italia ed in Europa.

Con 30 alberghi nel cuore delle più belle destinazioni d’Italia e del mondo, Starhotels è l’unico gruppo alberghiero italiano a vantare hotel di proprietà all’estero. Una crescita  aziendale costante. Vero è che Elisabetta ha ereditato dal padre Ferruccio, che nel 1980  ha fondato la Starhotels, la passione e la dedizione per questo lavoro. 

Ma sotto la conduzione di Elisabetta Fabri, Starhotels si è contraddistinta per un forte impegno nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico italiano. Sta dirigendo verso la 3° generazione un’azienda a forte presenza femminile. In cui le donne costituiscono il 56% delle risorse. Riconoscendo il loro ruolo fondamentale nel mondo economico di oggi.

Dal 2015 si è impegnata a sostegno di vari progetti contro le violenze domestiche subite dalle donne e dai loro bambini promossi dalla Fondazione Pangea Onlus.

Come sta affrontando questo lungo periodo di pandemia, nel lavoro e nella vita

“Dopo un anno disastroso che ci ha concesso pochi spiragli, con l’ultima ondata di contagi e le conseguenti chiusure dei confini regionali abbiamo comunque mantenuto aperti alcuni hotel nelle principali piazze  italiane  Dove possibile,  abbiamo però ricominciato a cogliere tutte le opportunità per riaprire altri nostri alberghi con la massima tempestività.

“A maggio riapriranno finalmente le porte l’hotel Franklin di Londra ed il Castille di Parigi. Nell’attesa di poter riaccendere definitivamente i motori dell’azienda non siamo stati a guardare. Mantenendo con resilienza la nostra forte impronta progettuale. Concentrandoci sul completamento dei grandi progetti del 2021.

“Sicuramente questo anno ci ha portato a vivere con maggiore intensità e consapevolezza gli affetti, la casa, le piccole cose quotidiane. Come tutti poi mi sono trovata a dover ridurre drasticamente i viaggi, per me all’ordine del giorno. Il settore alberghiero in questo anno ha saputo dimostrare di essere in grado di assicurare protocolli anti-contagio molto stringenti per la tutela di collaboratori ed ospiti.

“Cosa che a mio avviso dovrebbe essere presa finalmente in considerazione parlando di riaperture. In Starhotels, ad esempio, già da maggio 2020 abbiamo lanciato il nostro protocollo di sicurezza interno denominato #BeStarBeSafe. Che tocca tutti gli aspetti dell’operatività alberghiera e si è rivelato perfettamente efficace”.

Riflessioni sul futuro di questo settore turismo-accoglienza: da dove si riparte?

“E’ questo un momento importante in cui si gettano nuove basi per il futuro. E si  torna a fare ed essere quello che eravamo prima significherebbe tornare indietro. La politica deve trovare il coraggio di fare scelte forti ed incisive. Smettere di parlare di cose che non vengono mai risolte, come il costo del lavoro, la burocrazia, riportare le produzioni in Italia. Ad esempio noi in Starhotels nel 2020, nel momento più buio della pandemia, abbiamo deciso tempestivamente di acquistare solo prodotti italiani.  

“Ci aspettiamo che il turismo, che in Italia pesa per il 14% del PIL (stime da Centro Studi Confindustria su dati ISTAT), diventi realmente centrale nell’agenda economica per il rilancio dell’Italia. Con una nuova visione ed una strategia pluriennale che supporti la trasformazione verso un modello di business basato sulla sostenibilità.

“Occorrono interventi immediati a sostenere le aziende in difficoltà per coprire almeno parte delle perdite e certezza su date e modalità di riapertura. L’obiettivo ora è mettere tutti in sicurezza e non far morire gli alberghi e tutto l’indotto economico.

Pandemia e turismo

“La pandemia ci presenta un’opportunità unica per investire nel futuro del turismo e del made in Italy favorendo la digitalizzazione delle imprese. Il Recovery Fund potrebbe essere l’occasione per sviluppare e lanciare una potente piattaforma digitale italiana attraverso cui sia facile accedere a tutto quello che il nostro Paese può offrire. Un portale che sia l’espressione dal nostro stile di vita, che renda accessibile e visibile perfino la più piccola eccellenza italiana. La prenotazione del viaggio. musei, botteghe artigiane, alberghi, ristoranti, e tutte le realtà che non hanno la forza finanziaria per mostrarsi al mondo”.

Elisabetta Fabri all’impegno nell’azienda di famiglia negli ultimi anni ha aggiunto importanti incarichi in altre organizzazioni e società. Nel 2014 viene eletta socio dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dal 2014 al 2017 è membro del CdA di Poste Italiane e nel 2015 entra a far parte del CdA di Toscana Aeroporti.

Nel 2021, Elisabetta Fabri annuncia il progetto “Un futuro da STAR per 10 donne manager”.  L’iniziativa è finalizzata alla crescita professionale di 10 talenti femminili italiani che verranno   accompagnati in un percorso di carriera di 3/5 anni. Che culminerà con il raggiungimento di posizioni di responsabilità e prestigio all’interno del gruppo.

 

Published by
Marco Benedetto