Rajatnam avrebbe diffuso delle informazioni riservate e fondamentali, sconosciute al pubblico, che avrebbero potuto influire sui prezzi dei titoli quotati in borsa.
Nelle attività finanziarie illecite secondo gli agenti sono coinvolti anche Rajiv Goel, che ha lavorato presso Intel Capital come direttore degli investimenti strategici, Anil Kumar, a capo della McKinsey & Co. e il dirigente di IBM Corporation, Robert Moffat.
Gli ex funzionari della Bear Stearns Asset Management, Danielle Chiesi e Mark Kurland, erano invece collegati con la New Castle Partners che gestiva circa $ 1 miliardo.
«Le persone indagate hanno operato secondo la logica del “mi colpisci, ti rispondo”»ha detto il procuratore di Manhattan, Preet Bahara, commentando che si tratta del più grande caso di insider trading mai visto da lui.
Rajaratnam, 52 anni, laureato presso la University of Pennsylvania’s Wharton School, secondo la classifica della rivista “Forbes” è fra i 559 fortunati ricchi al mondo con un patrimonio netto di 1,3 miliardi di dollari. Sulla sua testa pendono accuse di corruzione e frode, reati per cui potrebbe scontare fino a 20 anni di carcere.
Secondo una delle denunce contro Rajaratnam, il miliardario ha usato «dispositivi, sistemi e artifici di frode». Ad aggravare la sua posizione ci sono anche numerose intercettazione al vaglio degli investigatori che seguono il caso almeno dal novembre 2007, in seguito alla segnalazione di una persona che aveva cercato lavoro alla Galleon.
Il caso dell’ultramiliardario intriga la rete e degli hacker russi se ne sono impossessati: alcuni blog della Silicon Valley denunciano che alcuni utenti hanno postato un falso video utilizzando il nome di Raj Rajaratnam, legato a una notizia definita sensazionale. Cliccando sul filmato però si apre un codice che “ruba” informazioni riservate dal computer.
