MILANO – Unicredit, nell'ultima settimana della ricapitalizzazione da 7,5 miliardi di euro e nel primo giorno senza negoziazione dei diritti (il 27 è l'ultimo giorno utile per convertirli), vola in Borsa (+10,44% a 3,66 euro) in una seduta con le banche sugli scudi. Mentre l'a.d, Federico Ghizzoni a margine di un convegno di Unindustria a Bologna, sottolinea che ''c'è un buon interesse sul titolo'' e che l'aumento di capitale non dovrebbe cambiare la mappa dei soci storici, anche se spuntano nuovi partner, come Della Valle, che ha opzionato il 2%. Dossier anche a Polegato e Malacalza.
''Vedremo, una volta terminato il tutto, come sarà la composizione degli azionisti ma mi sembra che gli azionisti storici siano confermati: quindi nessuna particolare sorpresa nell'azionariato'', ha spiegato il manager.
Quanto all'aumento il banchiere ha detto: ''Siamo contenti per quello che fino ad oggi sta succedendo. Abbiamo ancora questa settimana per completare il processo e siamo soddisfatti per il fatto che c'è una buona risposta sia a livello istituzionale che per il retail''.
Nel ricostruire i movimenti dei soci quel che è chiaro è che, tra le fondazioni, Cariverona (che detiene il 4,2% di Piazza Cordusio) scenderà al 3,51% del capitale. Crt, invece, manterrà il 3,31%. Mentre Carimonte che ha una quota del 2,9%, ha condotto per finanziarsi un'operazione di prestito titoli sull'1,6%, restando titolare come diretta proprietà sul restante 1,3%.
Tra gli enti più piccoli Manodori si diluirà allo 0,5% dallo 0,79 per cento. Cassamarca ha, invece, aderito per l'intera quota (0,7%) con un finanziamento di SocGen. E ha sottoscritto l'intera partecipazione (0,3%) anche CrTrieste. La Regione siciliana e la Fondazione Banco di Sicilia (0,4 e 0,5% rispettivamente) hanno deciso di vendere i diritti con l'obiettivo poi di reinvestire sul titolo una quota parte degli introiti.
Tra gli azionisti esteri Aabar salirà al 6,5% dal 4,9 per cento. Mentre farà un passo indietro Tripoli. la Banca Centrale libica scenderà dal 4,9% al 2,8% e la Lia dal 2,5% all'1,5 per cento. Tra gli altri si è, invece, rafforzata Capital Research and Management Company che è risalita al 2,547%. Mentre resta al 3,1% BlackRock. Tra privati la famiglia Maramotti ha sottoscritto per 50 milioni comprendo lo 0,66% dell'aumento e la famiglia Pesenti (azionista dello 0,5%) ha aderito per il 30% dei diritti di opzione in mano alla controllata Italmobiliare.