FINANCIAL TIMES DEUTCHLAND. Il giornale tedesco titola sulla homepage del sito internet ‘Ascesa e caduta del Signor Arrogante’ e pubblica un articolo di commento dal titolo ‘Profumo e’ troppo moderno per l’Italia’. Quindi sottolinea che l’ad ha sempre seguito una ”aggressiva” politica di espansione e il suo ”colpo piu’ grande” e’ stata l’acquisto della HypoVereinsbank. Nell’articolo di commento, il Ftd osserva tra l’altro che ”quasi nessuno teme seriamente l’influenza” dei libici sull’istituto poiche’ gli ”investitori dello Stato del deserto sono conosciuti in Italia come azionisti affidabili”. L’indipendenza con cui Profumo ha lavorato in questi anni gli e’ stata ”fatale”, prosegue il giornale sottolineando che il manager ha trasformato la banca ”nell’istituto piu’ internazionale del Paese negli ultimi 15 anni e, allo stesso tempo, nel piu’ moderno”. Tra gli altri quotidiani tedeschi, l’Handelsblatt dedica a Profumo un commento dal titolo ‘Profumo, la grande eccezione’, il Berliner Morgenpost pubblica un articolo intitolato ‘Il capo di Unicredit inciampa sull’impegno libico’ e il Tagesspiegel titola ‘Gheddafi getta nel caos la grande banca”.
WALL STREET JOURNAL. Il quotidiano newyorkese ricorda come i rapporti tra il dirigente e il cda ”siano peggiorati ad agosto, quando la Libyan Investiment Authority ha rivelato di aver acquistato il 2%” delle azioni Unicredit. ”La banca Centrale libica – aggiunge – e’ stata un importante alleato per Profumo, aumentando il proprio capitale quando gli azionisti italiani chiave si sono tirati indietro”. Profumo, e’ il commento del Wsj, ”ha guidato” un vero e proprio ”cambiamento” nella ”cultura bancaria in Italia” concentrandosi, a differenza di altre aziende, ”sull’espansione all’estero”.
EL PAIS. In Spagna il quotidiano madrileno evidenzia come ”l’ingresso del capitale libico abbia causato la caduta di Profumo dopo le pressioni dei soci tedeschi e della Lega”. E sottolinea, in una lettura ‘politica’ della vicenda, che ”da tempo l’ad si stava scontrando con il presidente tedesco Dieter Rampl, che in consiglio rappresenta gli azionisti della Allianz e dell’Hvb”. Ma Rampl – prosegue l’articolo – ”e’ anche il vicepresidente di Mediobanca, nel cui consiglio siede”, tra gli altri, ”Marina Berlusconi”. Le dimissioni di Profumo, ”dirigente vicino al centrosinistra, sembrano essere la conseguenza tanto di tensioni interne quanto di movimenti politici”, evidenzia quindi il quotidiano.
LES ECHOS. Il giornale economico francese si concentra invece sul dopo-Profumo, citando tra i possibili successori alla poltrona di ad, ”l’ex dirigente di Goldman Sachs Claudio Costamagna e l’ex a.d. di Capitalia, Matteo Arpe”.