ROMA – UniCredit ha bisogno di una ricapitalizzazione, almeno secondo gli analisti di Credit Suisse. Scrive infatti il Sole 24 Ore che, per gli analisti dell’istituto svizzero, se gli stress test effettuati quest’estate sulle banche venissero ripetuti oggi, UniCredit potrebbe vedersela male.
La banca romana non è la sola. Ma tra le italiane è quella più a rischio per non aver fatto alcun aumento di capitale quest’anno. Per gli analisti di Credit Suisse a UniCredit mancano 12 miliardi, mentre gli omologhi di Citigroup stimano un deficit dimezzato a 6 miliardi, anche se non evitano di definire la banca “una di quelle più a corto di capitale in Europa”.
In tutto, per Citigroup alle banche italiane mancano 27,7 miliardi per raggiungere un coefficiente Core Tier 1 (l’indice che misura la solidità di un istituto di credito) del 9 per cento. Comunque meno di quelli che mancano alle spagnole (33,4), alle francesi (34,3) e alle tedesche (30).
Tra gli altri istituti europei in bilico ci sono giganti come Deutsche Bank, Bnp Paribas e Royal Bank of Scotland. Quest’ultima è messa peggio di tutte. La banca irlandese, da poco declassata da Moody’s, potrebbe dover essere salvata una seconda volta dal governo britannico. La Rbs, scrive il Sole 24 Ore, ha un deficit di capitale di 19, 4 miliardi di euro.
Seguono Deutsche Bank e Bnp Paribas, a cui mancano 13 miliardi e mezzo. Poi Sociéte Generale (deficit per 12,8 miliardi), Barclays (12,7), e Commerzbank (11,3 miliardi). In tutto, secondo gli analisti di Credit Suisse a sessantasei banche europee mancano 220 miliardi di euro.