Lo ”stravolgimento nel cda di Unicredit è stato un fiasco”. Lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui ”la designazione del candidato interno Federico Ghizzoni come amministratore delegato dopo il sorprendente licenziamento di Alessandro Profumo mette fine a uno spettacolo non edificante che ha lasciato una delle più grandi banche europee senza timone per nove giorni”.
A giudizio del quotidiano finanziario, inoltre, ”l’episodio solleva dubbi sul giudizio del presidente Dieter Rampl, nonché sulla leadership a lungo termine e sulla strategia della banca italiana”.
Il giornale si interroga anche sui motivi dell’addio di Profumo e osserva che alla fine ”Ghizzoni sembra impegnato a continuare la strategia del predecessore”. Insomma, l’ex ad ”sembra essere stato vittima di uno scontro di ego”.
”L’ironia – prosegue il Wall Street Journal – è che Unicredit ha bisogno di un’approfondita revisione della propria strategia”, visti i risultati della banca.
Ghizzoni dovrebbe quindi ”usare l’ascia sui costi interni di Unicredit, uscire dai mercati dell’est e del centro Europa che sono sotto le aspettative e rivedere il bilancio patrimoniale di Unicredit, aumentando il capitale, se necessario. Resta da vedere se il cda gli permetterà di farlo. Fino ad allora, gli investitori dovrebbero rimanere prudenti”.
