Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, potrebbe ricoprire la stessa carica anche nella Chrysler se l’accordo tra le due case automobilistiche si farà, a quanto riferisce Automotive News, citato dal Sole24Ore.
La ”nuova” Chrysler, infatti, eleggerà un nuovo board di sette membri, che includerà anche rappresentanti del Lingotto, e verranno divise le funzioni di presidente e di ad. Se la presidenza andasse ad un americano, come appare scontato, sarebbe possibile aprire la strada per un ad italiano.
A fine marzo la task force Usa dell’auto ha dato a Chrysler 30 giorni per presentare un piano di ristrutturazione convincente, in modo da avere accesso ad altri sei miliardi di dollari di prestiti federali, dopo i quattro già ricevuti. E la Casa Bianca ha sottolineato come l’alleanza con Fiat sia l’unica chance di sopravvivenza per la società.
Molte sono ancora le difficoltà sul terreno. C’è chi ritiene che l’accordo sia impossibile e che alla Chrysler convenga la bancarotta.
C’è anche chi si chiede come ne uscirà la Fiat, visto che già la Daimler, cioè la Mercedfes, che in pfrecedenza aveva assunto il controllo di Chrysler, era uscita con le ossa rotte dall’alleanza e si era dovuta ritirare.
Dopo il viaggio di fine marzo, Marchionne è tornato negli Usa lo scorso 9 aprile per nuovi colloqui con i vertici di Chrysler. Il termine ultimo per concludere la trattativa è fissato per il 30 aprile.