Patricia Reid non ha 70 anni, un’età in cui molti americani continuano a lavorare. Non ne ha nemmeno 60. Ha appena 57 anni. Ma quattro anni dopo aver perso il suo lavoro, nei suoi peggiori momenti di depressione non può sfuggire alla paura che non troverà mai più un lavoro. Ed altri come lei.
Laureata in business administration, di esperienza ne ha a bizzeffe avendo lavorato per 20 anni come analista e revisore di conti alla Boeing prima di essere licenziata. Nella situazione odierna questo curriculum non basta, né per lei né per gente di 50 o 60 anni che cercano disperatamente un lavoro per mettere da parte la pensione e che cominciano a sospettare che ormai sono stati scartati dal mercato del lavoro per sempre.
Dal collasso economico, non vengono creati abbastanza impieghi per l’intera popolazione, e men che meno per coloro che sono avviati verso il tramonto delle loro carriere. Dei 14,9 milioni di disoccupati negli Stati Uniti, oltre 2,2 milioni hanno 55 anni o più. Circa la metà di loro sono stati disoccupati per 6 mesi o più, secondo i dati del ministero del Lavoro. Presi complessivamente sono il 7,3 per cento, un record, oltre il doppio di quanti erano all’inizio del precedente recessione.
In passato, gli anziani che hanno perso il lavoro temevano quanto a lungo avrebbero dovuto aspettare per riavere il proprio lavoro e lo stesso reddito. Ma oggi, poichè occorreranno anni per riassorbire i senza lavoro con l’economia che procede a rilento, molti degli anziani potrebbero invecchiare troppo prima di ritrovare un’occupazione.
La signora Reid ha passato quattro anni compiendo tutti i tentativi possibili ed immaginabili, ma senza successo. Adesso ha cominciato a vendere online vestiti e gioielli per pagare gli arretrati della carta di credito. ”Di notte mi vengono incubi dove mi vedo come una ‘bag lady’, una mendicante”, dice, e aggiunge: ”C’è così tanta gente vicino a quella condizione, potrebbe succedere a chiunque. Ci sono tanti che sono vicini alla povertà e neanche se ne rendono conto”.