NEW YORK – Il Nasdaq ha sospeso gli scambi in borsa per tre ore il 22 agosto a causa di “problemi tecnici”. Un black out senza precedenti, seguito dal segretario al Tesoro Jack Lew e del quale è stato informato anche il presidente americano Barack Obama.
Il presidente della Sec, Mary Jo White, ha convocato i vertici del Nasdaq e degli altri listini americani, spiegando che “l’interruzione di oggi, anche se risolta a fine giornata, è stata seria e deve rafforzare il nostro impegno collettivo ad affrontare le vulnerabilità dei mercati di scambio”.
NASDAQ SOSPESO – L’allarme è scattato poco dopo mezzogiorno: il problema sembrava inizialmente momentaneo, con gli scambi sulle opzioni e sui titoli destinati solo a un breve stop. E invece le sospensioni sono durate tre ore: alla fine, quando mancavano 35 minuti alla chiusura delle contrattazioni a Wall Street, il Nasdaq ha riaperto e chiuso in positivo.
PROBLEMI DI CONNETTIVITA’ – E’ stato un problema di connettività fra i partecipanti al mercato e il Securities Information Processor a causare la sospensione degli scambi sul Nasdaq. Lo afferma il Nasdaq in una nota, sottolineando che il problema di connettività, che ha fatto sì che il Sip non potesse inviare le informazioni dalle quali sono derivati i prezzi e gli scambi, è stato risolto.
SICUREZZA A WALL STREET – Lo stop alimenta il già acceso dibattito sulla sicurezza del sistema finanziario e che agita il mondo della finanza, che – affermano gli analisti – si è in qualche modo ormai abituato ai problemi tecnologici con l’ascesa delle nuove tecnologie e l’affermarsi dell’high frequency trading, circuiti paralleli con l’esecuzione automatica di milioni di ordini di compravendita in contemporanea sui diversi mercati finanziari.
IL CASO GOLDMAN SACHS – Solo nei giorni scorsi è stata vittima di problemi tecnologici Goldman Sachs: il sistema di ricezione delle manifestazioni di interesse da parte dei clienti si è inceppato, trasformando l’interesse in ordine. La banca rischia, per 17 minuti di problemi tecnici, 100 milioni di perdite e uno schiaffo alla sua reputazione.
I PRECEDENTI – Per il Nasdaq si tratta di un incidente che riporta alla memoria lo sbarco in Borsa di Facebook, nel maggio 2012, quando anche allora per problemi tecnici l’avvio degli scambi del social network venne fatto slittare. Ma il caso odierno riporta alla memoria anche il flash crash del 2010. Uno degli ultimi episodi gravi di problemi tecnici è stato sperimentato da Knight Capital, che è finita sull’orlo della bancarotta per difficoltà al sistema di trading.