A New York accendere una sigaretta è già un’impresa, con tutti i divieti che circondano il vizio del fumo. Ora, oltre a doversi rifugiare come ladri nei pochissimi luoghi dove è permesso accendere – nei vicoli o agli angoli delle strade per esempio – per i fumatori è in arrivo un’altra mazzata.
Il governatore dello stato David Paterson, riferisce The Huffington Post, ha raggiunto un accordo di massima con il parlamento statale per aumentare di 1 dollaro e 60 centesimi (1 euro e 30 centesimi) le tasse su ogni pacchetto, in maniera che ognuno di essi, tra tasse statali e tasse cittadine, verrà a costare oltre 10 dollari (8 euro e 50 centesimi circa).
Il disegno di legge include una proposta diretta a far pagare le tasse sul tabacco anche ai prodotti venduti nelle riserve indiane, una iniziativa che già in passato ha provocato momenti di tensione tra la polizia e i membri delle riserve.
L’aumento delle tasse porterebbe quest’anno 440 milioni di dollari in più nelle casse dello stato, un piccolo contributo per sanare un deficit di 9 miliardi di dollari nel bilancio statale.
L’unica speranza per i fumatori newyorchesi è che in parlamento manchino i voti per approvare la misura. I repubblicani hanno infatti dichiarato che non voteranno nessun provvedimento che aumenti le tasse, mentre alcuni democratici sono contrari a tassare le sigarette vendute nelle riserve indiane.