La crescita del prodotto interno lordo americano nel primo trimestre 2010 è stata rivista a più 2,7 per cento dal 3 per cento della precedente stima. Lo scrive Bloomberg, ricordando che già l’ultima stima, quella di maggio, rivedeva al ribasso la crescita del 3,2 per cento rilevata inizialmente.
La crescita dei consumi si attesta al 3 per cento (da più 3,5 per cento precedente), mentre l’indice dei prezzi segna 1,1 per cento (da 1 per cento).
Proprio la revisione al ribasso dei consumi, che rappresentano da soli i tre quarti del pil statunitense, è all’origine della significativa revisione al ribasso della crescita.
Un contributo – scrive la Bloomberg – arriva anche dal deficit commerciale più ampio di quanto si pensasse. Quella che emerge dai dati rivisti del dipartimento del Commercio è un’economia più dipendente dal rinnovo delle scorte aziendali, e meno in grado di fare affidamento sui consumi, tradizionale motore dell’economia a stelle e strisce che stenta a ripartire, fra disoccupazione ancora elevata e crisi immobiliare ancora non del tutto archiviata.
Nel complesso, la ripresa si conferma ma è moderata, e rischia di restare tale anche nel trimestre successivo, quello che dovrebbe iniziare a mostrare l’impatto della crisi del debito europeo sugli Usa.
