Usa, sempre più over 65 in cerca di lavoro: “Disoccupati e pieni di debiti”

Negli Stati Uniti, nel mercato del lavoro ci sono più over 65 che in qualsiasi altro momento della storia: sono 6 milioni e 600 mila, rispetto ai 4 milioni e 100 mila del 2001.

È però molto meno noto quel quasi mezzo milione di lavoratori che a 65 anni vogliono ancora lavorare ma che non riescono a trovare un’occupazione. Questa cifra è cinque volte più alta del livello registrato all’inizio di questo decennio: questo gruppo sociale ha raggiunto il livello di disoccupazione più alto dai tempi della Grande Depressione. Molti poi, oltre ad aver perso il lavoro, hanno visto indebolirsi le protezioni sociali previste come la pensione.

Una volta per pagare il mutuo ci volevano 30 anni: all’arrivo della pensione, il mutuo era estinto o quasi. Ora invece il livello di indebitamento tra gli americani più anziani è aumentato più velocemente rispetto a qualsiasi altro gruppo di età. Questa stretta finanziaria ha portato il presidente Obama a proporre una tantum da 250 dollari da dare a tutti i destinatari della previdenza sociale. Per arrivare a fine mese, molti pensionati americani hanno dovuto rinunciare a status symbol classici come l’auto.

Il tasso di disoccupazione degli americani anziani è tuttavia molto più basso di quello degli altri: sta al 6,7% rispetto alla media generale del 9,8%. Il 6,7%rappresenta comunque più del doppio del tasso di due anni fa e di gran lunga superiore all’1,9 % dell’inizio decennio.

Patricia Warmhold ha lavorato come traduttrice e telemarketer: spiega che all’età di 67 anni le piacerebbe andare in pensione ma che non può permetterselo. Deve pagare un’ipoteca da quasi 1.500 dollari al mese; in più deve pagare le rate della macchina e dell’assicurazione sborsando altri 350 dollari. Riceve 1.071 dollari al mese dalla Sicurezza Sociale e 918 dollari di pensione.

Ms. Warmhold parla tedesco, francese e creolo, ed è stata licenziata un anno fa dal suo lavoro come interprete per uno studio legale. «Sono in cerca di lavoro da allora» dice. «Ho chiesto a Nassau County e Suffolk County, ma non mi hanno richiamato». Un divorzio ha peggiorato la sua situazione finanziaria: sua madre, che ha 90 anni, talvolta la aiuta mandandole 100 dollari. «In un mese, ho mandato 101 domande di lavoro» ha detto, tra cui oltre 50 a distretti scolastici, senza alcun risultato.

Un’altra forza che spinge gli americani a ritardare il pensionamento è dovuta alla percentuale di imprese che forniscono copertura sanitaria ai pensionati: queste aziende sono ora la metà rispetto a due decenni fa. Inoltre, l’età per ottenere la piena prestazioni fornita dalla sicurezza sociale è aumentata arrivando almeno a 66 anni per i nati dopo il 1942, rispetto ai tradizionali 65 anni.

Infine, molti maturi in cerca di lavoro denunciano una discriminazione in base all’età. L’anno scorso, quasi 25.000 lavoratori hanno presentato denunce in questo senso, con un aumento del 29% rispetto al 2007 secondo la Commissione Pari Opportunità sul Lavoro.

Patricia Piazza, 66 anni, ha lavorato per la Chrysler per 30 anni come analista. Lei e suo marito di 72 anni, un impiegato della General Motors Acceptance Corporation, avevano programmato di andare in pensione ma ad oggi, lei è a caccia di un posto di lavoro:  ne ha trovato recentemente uno presso la viabilità locale.

La loro casa a Warren, nel Michigan, ha perso 100.000 dollari di valore. Le loro pensioni, in quanto ex dipendenti non sindacalizzati, saranno molto più basse del previsto a causa del fallimento dell’azienda auto. Chrysler ha recentemente portato via dalla sua polizza l’ assicurazione a vita e la copertura per l’ottico, ha detto Piazza. «Con questo si è rotto tutto. Non è questo il modo che avevamo previsto di andare in pensione».

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Lorenzo Briotti