A bordo dell’Air Force One, l’aereo presidenziale diretto in Texas, la portavoce della Casa Bianca Dana Perino ha indicato che il crollo improvviso di uno o più dei tre colossi dell’auto di Detroit, – assai difficile da evitare dopo il mancato accordo al Congresso su un piano mirato di aiuti – avrebbe un effetto devastante sull’economia americana.
Secondo il presidente George W. Bush, ha aggiunto la portavoce, lasciare fallire compagnie in difficoltà come Gm, Ford o Chrysler sarebbe «irresponsabile». Senza fornire un calendario preciso di intervento, le stesse fonti hanno aggiunto che le case automobilistiche devono prepararsi però a grossissimi sacrifici.
«In condizioni normali – ha proseguito Perino – preferiremmo che fosse il mercato a determinare il destino delle imprese private, ma viste le deboli condizioni dell’economia statunitense, se necessario considereremo altre opzioni, incluso l’uso del programma Tarp (il maxi-programma da 700 miliardi approvato dal Congresso per il salvataggio del sistema finanziario), per prevenire il collasso delle industrie dell’auto in difficoltà».