WASHINGTON, STATI UNITI – Non restano che pochi giorni prima dei possibili tagli automatici alla spesa pubblica negli Stati Uniti e l’amministrazione di Barack Obama lancia l’allarme per le pesantissime conseguenze che questi potrebbero avere sul settore del trasporto aereo: con tagli da parte della Federal Aviation Administration (FAA) per 600 milioni di dollari.
Questo – ha sottolineato il segretario ai trasporti, Ray Lahood – comportera’ inevitabilmente licenziamenti e disagi enormi in tutti i principali aeroporti americani.
I tagli automatici alla spesa pubblica – il cosiddetto ‘sequester’ – scatteranno dal prossimo primo marzo se repubblicani e democratici in Congresso non si metteranno d’accordo su un piano di riduzione del deficit che inseguono vanamente da mesi. La conseguenza – ha ribadito il presidente Obama – sarebbe un rallentamento non solo dell’economia americana ma di tutte le principali economie mondiali. Insomma, dopo il compromesso raggiunto all’inizio dell’anno, torna l’incubo del ‘fiscal cliff’, che mette a rischio – come ha piu’ volte sottolineato la Casa Bianca – migliaia di posti di lavoro.
Molti di questi proprio nel settore aereo – ha spiegato il responsabile dell’amministrazione americana per i trasporti – con la maggior parte delle 47.000 persone impiegate che potrebbero essere costrette a una sorta di cassa integrazione a rotazione. Col risultato che le compagnie aeree potrebbero annullare centinaia di voli, con conseguenze disastrose per chi viaggia. Lahood ha infatti ammonito che, se scattera’ il ‘sequester’, dal primo aprile negli aeroporti Usa si potrebbero registrare ritardi nei voli fino a 90 minuti nelle ore di punta, di fatto paralizzando il traffico aereo, con la possibile chiusura di almeno 100 torri di controllo.
Un allarme condiviso dal sindacato dei controllori di volo, che parla di ”conseguenze negative serie” sul fronte dell’efficienza complessiva del sistema aereo americano. Di qui l’ennesimo appello al Congresso perche’ raggiunga un’intesa che almeno ritardi ulteriormente la possibilita’ di tagli automatici alla spesa. ”I voli verso le maggiori citta’ americane, come New York, Chicago, San Francisco e molte altre potrebbero subire ritardi e disagi senza precedenti”, ha insistito Lahood allargando le braccia, e sottolineando il rischio di un ”effetto domino” che si ripercuoterebbe su tutta la rete del trasporto aereo nazionale e internazionale.
La Casa Bianca all’inizio di fabbraio aveva diffuso un elenco impressionante di tutte le conseguenze che potrebbe provocare un taglio automatico della spesa pubblica a partire dal prossimo primo marzo: mille agenti in meno per l’Fbi; mancate entrate per miliardi di dollari a causa della riduzione del personale dell’agenzia americana delle entrate (l’Internal Revenue Service, IRS); 70.000 bambini esclusi dall’ Head Start, il piano per aiutare le famiglie meno abbienti; 10.000 insegnanti a rischio, col taglio dei fondi per quelli di sostegno ai ragazzi disabili; 373.000 persone escluse dai servizi di igiene mentale; centinaia di giudici messi in congedo col blocco di migliaia di processi.
E cosi’ via, fino a un pesante taglio del personale della Food and Drug Administration (FDA) che porterebbe ad un allungamento dei tempi di approvazione dei medicinali.