Recessione? Quale recessione? Almeno a Wall Street il denaro per stravaganze di ogni tipo e regali di ultralusso scorre a fiumi, mentre il tasso di disoccupazione nazionale è inchiodato al 9,6 per cento e la gran parte degli americani stringe la cinghia.
Uno sguardo al paradiso dei milionari che mungono Wall Street: un trader da Morgan Stanley ha cercato di affittare un nano per ravvivare una sontuosa festa di addio al celibato di un collega a Miami.
Il supermercato di extra-lusso Nieman Marcus ha venduto in tre minuti 100 esemplari della fuoriserie Camaro a 75 mila dollari l’una. Membri della classe spendaccioni sborsano 40 mila dollari per un cellulare tempestato di diamanti in una gioielleria di Chicago. Un analista di investimenti da Goldman Sachs ha ingaggiato la nota attrice-cantante Lil’Kim per farla esibire al suo party annuale di Halloween il mese scorso.
Sebbene milioni di americani stanno per perdere i loro sussidi di disoccupazione, uno su cinque usa food stamps per fare la spesa (un programma federale per aiutare i più bisognosi nell’acquisto di cibo), piccole e medie imprese devono ridurre il personale per sopravvivere, i banchieri ed i ricchi investitori di Wall Street, spendono e spandono come se non vi fosse domani per appagare i loro più costosi capricci.
Le spese al consumo contano per oltre i due terzi dell’economia americana, così – rileva il New York Times – queste frivolezze delle classi abbienti dovrebbero, almeno in teoria, far cadere briciole di prosperità (la celebre trickle-down economy) tra i meno fortunati. Ma la trickle-down economy, sebbene se ne parli da anni, deve ancora dimostrare di essere realistica. Infatti, nonostante la folle corsa ai ristoranti alla moda, ai supermercati di lusso ed alle gioiellerie, poca gente bisognosa sembra che abbia ottenuto un lavoro.
Scrive il New York Times: ”Due anni dopo l’inizio della crisi, la borsa si sta riprendendo e l’elite di Wall Street si sente di nuovo al sicuro. Il che significa che ha ripreso a spendere, in alcuni casi con cautela, ma in altri con la famigliare spavalderia. La sicurezza deriva dal fatto che le principali banche hanno accantonato all’incirca 90 miliardi di dollari per pagare i loro dipendenti. Per non parlare dei bonus, che a Wall Street aumenteranno del 15 per cento, secondo le stime della società di consulenza Johnson Associates.
E questo fiume di denaro servirà ad acquistare beni e servizi di lusso, a pagare chirurgia estetica, ad arricchire le gioiellerie alla moda e ad acquistare ville in località vip come gli Hamptons, un gruppo di 24 villaggi all’estremità orientale di Long Island inaccessibili per la gente comune.
Colazione da Tiffany sulla Quinta Avenue a Manhattan? Sì, ma con collier di pietre preziose. Le varie succursali della celebre gioielleria hanno aumentato le loro vendite del 7 per cento. ”Le spese di lusso sono ritornate perchè i ricchi si sono ripresi dalla recesione più velocemente degli altri in virtù della risalita di Wall Street”, spiega il Wall Street Journal.
